I derivati, le armi del trader valutario
Da circa due anni ho contribuito a diffondere l’evidenza che le contrattazioni sono prevedibili perché il mercato risponde ad esigenze manipolatorie. L’ho imparato a suo tempo da traders di grandissima esperienza, l’ho verificato e non ho più messo in discussione il fatto che il trading sia un’attività redditizia. Gli istituzionali come i large traders sono la categoria di operatori capaci di far muovere indici e quotazioni e decidono la direzione che il prezzo deve assumere.
Gli altri come me che rientrano nella categoria degli small speculator hanno l’unica scelta di pedinare i gestori del foreign exchange per poter rientrare tra coloro che guadagnano in Borsa. Così un rapporto grafico dove sono rappresentati i contratti futures con sottostante la moneta unica europea consente di poter meglio studiare l’outlook e le dinamiche della situazione di mercato. La chart che ho preparato é elaborata sui rapporti della U.S.Commodity Futures Trading Commission ed espone nel periodo compreso tra il 03.01.2012 ed il 21.08.2012 le posizioni in acquisto e in vendita sul derivato simmetrico della divisa comunitaria del Vecchio Continente, ovvero il Cot Index.
Dall’inizio dell’anno le posizioni lunghe sono rimaste sotto quota 50.000 contratti divergendo con le vendite quasi sempre sopra le 150.000 unità. E’ pacifico che soltano un “golden cross” dove la linea blu in acquisto incrociasse quella rossa delle vendite porterebbe un recupero di credibilità sulla moneta unica europea con conseguente ritorno della propensione al rischio sui principali mercati finanziari.
Non dimentichiamo infatti che i maggiori indici azionari come S&P500, Dow Jones..ecc.. vivono una più o meno costante correlazione con l’euro ed il suo rapporto contro il biglietto verde. Un altro essenziale strumento del trader professionista é l’interest sui derivati asimmetrici come le opzioni. Mediante il numero dei contratti spesi sui singoli strike prices potremo calcolare non soltanto le resistenze ed i supporti reali ma anche la media delle posizioni assunte replicata dal range di operatività ovvero dall’area di prezzo che genera il ritorno economico dei cartelli bancari.
Dunque, fare soldi sui mercati é possibile anche per il piccolo operatore a patto che la responsabilità e l’approccio con gli scambi finanziari sia di un investitore serio e disincantato, avverso ai facili e rapidi arricchimenti con somme irrisorie. Attenzione perciò alle pubblicità ingannevoli tipo ” ho comprato la mia nuova casa dopo aver intelligentemente investito solo 100 euro ! ” . Cestinate i brokers che usano questo tipo slogan.
I market makers più affidabili sono quelli che non esaltano i leveraggi elevati mentre un saldo sufficiente sul conto consente di gestire con flessibilità e successo le situazioni sfavorevoli. Pertanto, la tendenza deve essere quella di lavorare con più di un lotto a disposizione dove cìascuno consenta un margine disponibile di 1000/2000 ticks che rende possibili operazioni di copertura delle situazioni più complicate; tutto il resto per me é approssimativo e destinato a capitolare.
In questo modo si potranno eludere le trappole e le scorrettezze che sulle piazze finanziarie sono all’ordine del giorno facendo del trading serio e avveduto con orizzonti di profitto realistici e comunque importanti.
Appuntamento a giovedì su forexguida.com
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