Carry Trade
Facciamo un esempio del più classico Carry Trade, quello sullo Yen Giapponese.
Un trader prende 1000 yen giapponesi da una banca, li converte in dollari USA e compra un bond di equivalente valore. Assumiamo che tale bond paghi come interesse un 4,5% annuo mentre il tasso di interesse giapponese sia allo 0%.
In questo modo il trader avrà un profitto del 4,5% fino a ché la differenza tra i tassi di interesse tra i due stati rimane invariato.
Dov’è il rischio nel Carry Trade?
Il rischio più grande quando si tenta un carry trade è l’incertezza dei tassi di cambio. Sempre facendo riferimento al nostro esempio precedente, se il dollaro dovesse accusare una perdita di valore rispetto allo yen, il trader rischierebbe di perdere ben oltre quello che guadagnerebbe sfruttando gli interessi del carry trade.
L’utilizzo della leva inoltre aumenta questo rischio poiché una perdita di pochi pips può tramutarsi in una grossa perdita se non si sono prese le dovute precauzioni, per cui il guadagno del carry trade potrebbe rivelarsi esiguo.
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