I pivot points per limitare il rischio (parte 1/2)
Il trading richiede sempre dei punti di riferimento, come supporti e resistenze, che vengono utilizzati per determinare quando entrare nel mercato quando piazzare gli stop e quando ritirare i profitti. Ad ogni modo molti traders principianti perdono troppo tempo dietro agli indicatori tecnici come il MACD e l’RSI e trascurano i punti di rischio. Il rischio non identificato può far si che si attivino le margin calls, mentre il rischio calcolato aumenta significativamente le probabilità di successo a lungo termine.
Un tool che riesce significativamente ad individuare livelli potenziali di supporto e di resistenza e pertanto aiuta a minimizzare il rischio sono i pivot points ed i suoi derivati. Vediamo quindi come una combinazione tra i pivot points ed i tool appartententi alla tecnica tradizionale risulta essere molto più efficace rispetto ad i soli tools tecnici standard.
I Pivot Points
I Pivot Points erano in origine utilizzati sulle equities e sui futures ma in seguito si sono rivelati di grande utilità nel mercato del forex. Infatti i supporti e le resistenze che vengono generati utilizzando i pivot points tendono a funzionare meglio sul forex, e specialmente sulle coppie di valute più liquide. Questo perché il grande volume del mercato riesce a far sì che sia meno facilmente manipolabile. In sostanza il mercato del forex aderisce meglio ai concetti di supporto e di resistenza rispetto ai mercati meno liquidi.
Come calcolare i Pivot Points
I Pivot points possono essere calcolati su qualsiasi timeframe. In questo caso ci rifaremo ai pivot points giornalieri in quanto verranno utilizzati per la strategia corrente.
In generale un pivot point è così calcolato:
Pivot Point per il periodo attuale = (High (periodo precedente) + Low (periodo precedente) + Close (periodo precedente) )/ 3
Su questo pivot point ci possiamo poi basare per stimare supporti e resistenze per la giornata di trading:
Resistenza 1 = 2 volte il Pivot Point – Low (Periodo Precedente)
Supporto 1 = 2 volte il Pivot Point – High (Periodo Precedente)
Resistenza 2 = Pivot Point – Supporto 1 + Resistenza 1
Supporto 2 = Pivot Point – Resistenza 1 – Supporto 1
Resistenza 3 = High + 2 * ( Pivot – Low )
Supporto 3 = Low – 2 per ( High – Pivot )
Mano alle statistiche:
Sul cross euro/dollaro il più volatile del mercato, le statistiche supportano come i pivot point siano incredibilmente efficienti nel rilevare i massimi ed i minimi di mercato. Negli ultimi 10 anni infatti i risultati sono stati:
• Il minimo reale, in media, è stato 1 pip sotto il Supporto 1
• Il massimo reale, in media, è stato 1 pip sotto la Resistenza 1
• Il minimo reale, in media, è stato 53 pips sopra il Supporto 2
• Il massimo reale, in media, è stato 53 pips sotto la Resistenza 2
• Il minimo reale, in media, è stato 158 pips sopra il Supporto 3
• Il massimo reale, in media, è stato 159 pips sotto la Resistenza 3
Le statistiche quindi indicano che i pivot point S1 e R1 risultano essere un’ottima stima del massimo e del minimo reale.
Inoltre possiamo vedere anche quanti giorni il minimo è stato sotto rispetto a S1, S2 e S3 e quanti giorni invece il massimo è stato sopra a R1, R2 e R3.
• Il minimo reale è stato sotto a S1 il 44% delle volte
• Il massimo reale è stato sopra a R1 il 42% delle volte
• Il minimo reale è stato sotto a S2 il 17% delle volte
• Il massimo reale è stato sopra a R2 il 17% delle volte
• Il minimo reale è stato sotto a S3 il 3% delle volte
• Il massimo reale è stato sopra a R3 il 3% delle volte
Questa informazione è molto utile, se siamo a conoscenza del fatto che il prezzo cade sotto al livello di Supporto 1 il 44% delle volte, piazzare uno stop sotto S1 non è certamente una mossa azzardata visto che la probabilità è dalla tua parte. Allo stesso modo si potrebbe piazzare un take profit poco sotto a R1 visto che sappiamo che per ogni giornata il prezzo sale sopra a R1 solo il 42% delle volte, quindi le probabilità sono ancora a favore.
E’ importante tener presente comunque che queste sono solo probabilità, non certezze. In media, il massimo è un 1pip sotto R1 e supera R1 il 42% delle volte. Questo non significa che il massimo supererà R1 per 4 giorni nei prossimi 10, o che il massimo andrà sempre 1 pip sotto R1. Il potere di questa informazione sta invece nel fatto che si hanno delle buone proiezioni dei supporti e delle resistenze e quindi dei buoni punti dove piazzare stop e take profit per raggiungere l’obiettivo che ci eravamo prefissati, ovvero limitare il rischio.
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