Forex trading, 20 modi per prevedere i cambi di una coppia valutaria
In questo articolo leggerai
- 1 Perché tenere una valuta in portafoglio
- 2 Meglio puntare su elementi relativi, piuttosto che assoluti
- 3 Guardare al quadro a lungo termine
- 4 Valutare l’equità nel mercato Forex
- 5 Analizzare le stime di inflazione
- 6 Stare attenti alla deflazione
- 7 Osservare politiche monetarie non ortodosse
- 8 Le tendenze cicliche sono cruciali
- 9 Il dollaro e la Fed guidano il mercato
- 10 I rendimenti reali sono essenziali
- 11 Esaminare le tendenze di crescita
- 12 Osservare il saldo della bilancia dei pagamenti
- 13 Guardare le esportazioni del Paese
- 14 Monitorare gli interventi della banca centrale
- 15 Cautela con gli eccessivi apprezzamenti
- 16 La fiducia è fondamentale
- 17 La stabilità politica è essenziale
- 18 La spesa pubblica non finanziata è un segnale di pericolo
- 19 I problemi di solvibilità creditizia danneggiano la valuta
- 20 Attenzione all’eccesso speculativo
Domanda e offerta sono due elementi fondamentali per interpretare correttamente le tendenze valutarie, visto e considerato che, in termini di base, il valore di una valuta o di un prezzo è proprio determinato dall’incontro tra l’offerta e la domanda, così come avviene con le variazioni di prezzo di qualsiasi altro prodotto, come le azioni o lo zucchero.
Una valuta che ha una domanda debole e un’offerta elevata tenderà a perdere valore, mentre una valuta che ha una forte domanda e una scarsa offerta tenderà ad apprezzarsi. Quando si cerca di fare una previsione valutaria, le forze dell’offerta e della domanda devono dunque essere esaminate in dettaglio.
Purtroppo, però, c’è una complicazione: il fatto che mentre le merci vengono acquistate e vendute come un singolo oggetto, nelle transazioni valutarie, le valute devono essere acquistate o vendute contro un’altra valuta, e gli investitori devono quindi prendere in considerazione due valute piuttosto che una per determinare la probabile tendenza di una determinata coppia (l’eccezione a questo assunto sarebbe rappresentata dai fondi negoziati in borsa).
Ora, tenete anche conto che i governi e le banche centrali hanno una forte influenza sull’offerta globale di valuta, ma possono solo mirare ad influenzare indirettamente la richiesta , in quanto non possono controllare direttamente la domanda interna o internazionale per le loro valute. La domanda è insomma influenzata da un’ampia gamma di fattori e, quando si effettua una previsione, è opportuno valutare i rischi sottostanti su entrambi i lati dell’equazione per trovare il risultato più probabile.
Vediamo dunque insieme, brevemente, 20 modi per prevedere i cambi di una coppia valutaria.
Perché tenere una valuta in portafoglio
Ci sono due ragioni per tenere una valuta: plusvalenza e rendimento. I cambiamenti nella politica monetaria sono estremamente importanti per le valutazioni valutarie, specialmente in un orizzonte di tempo relativamente breve. Una politica monetaria più restrittiva tende a rafforzare una valuta in quanto rafforza le aspettative del potenziale guadagno di capitale e del rendimento.
Ne deriva che le politiche delle banche centrali sono estremamente importanti per le tendenze generali delle valute. Quando le banche stanno rafforzando la politica attraverso tassi di interesse più elevati, vi è un miglioramento dei rendimenti che tende a sostenere le valute, come capitale impiegato per trarre vantaggio dal rendimento. Al contrario, un allentamento della politica monetaria tenderà a indebolire le valute, mentre i rendimenti diminuiscono.
Meglio puntare su elementi relativi, piuttosto che assoluti
I valori delle coppie di valute sono determinati dai fondamentali relativi, e non da quelli assoluti. Quando si esaminano le coppie di valute, il problema chiave è puntare alle qualità relative, e non a quelle assolute. Ciò è particolarmente importante quando l’economia globale è in una fase di forte crescita o è in recessione: i fondamentali di tutti i principali Paesi potrebbero essere molto deboli, ma i mercati continueranno a individuare vincitori e perdenti.
Un Paese A può dunque avere fondamenti estremamente poveri in termini assoluti, ma se un altro Paese si trova in una posizione ancora peggiore, la valuta del paese A tenderà comunque a rafforzarsi rispetto alla valuta B. La valutazione delle coppie di valute sarà pertanto fortemente influenzata dalle questioni di domanda e offerta in entrambi i singoli Paesi.
Guardare al quadro a lungo termine
Osservando le tendenze valutarie, è importante guardare anche al quadro a lungo termine. Ciò è particolarmente utile se si tiene conto che è facile concentrarsi eccessivamente sugli sviluppi a breve termine e perdere dunque una visione a lungo termine. I valori valutari sono infatti anche determinati dalla combinazione di flussi fondamentali e flussi di investimento. I flussi di investimento sono sempre più importanti nei mercati valutari, ma i fondamentali del trading non devono mai essere ignorati.
Alla luce di ciò, oltre a considerare le valutazioni sottostanti, è anche essenziale esaminare i grafici a lungo termine. Molte valute hanno una sostenuta tendenza a lungo termine di apprezzamento o deprezzamento che può essere facilmente mantenuta per decenni e di solito sono necessari forti cambiamenti nella gestione economica per invertire tale trend.
Valutare l’equità nel mercato Forex
Una stima del valore “equo” di una coppia valutaria offre una prospettiva importante all’investitore. Dunque, quando si esamina una valuta individuale, è fondamentale avere una conoscenza di base della valutazione di una valuta relativa a una stima del fair value.
Per capire meglio tale affermazione, si può tracciare un’analogia con l’acquisto di una casa. Se state cercando di acquistare un immobile in una determinata strada, un passo logico è guardare il valore delle altre case nella stessa strada per valutare se la vostra casa è valutata in modo ragionevole.
È necessario intraprendere azioni simili con le valute, al fine di ottenere una stima del fair value. E, generalmente, si fa tutto questo ricorrendo al concetto di parità di potere d’acquisto (PPP). In altre parole, il costo di un determinato bene comune dovrebbe costare all’incirca lo stesso importo in diversi Paesi.
Il tradizionale esempio è l’indice “Big Mac” della rivista Economist, che esamina il costo di un hamburger standard McDonalds in diversi paesi, espresso in valute locali, e fornisce quindi un valore teorico appropriato per il tasso di cambio tra due Paesi. Tale valore può quindi essere confrontato con il tasso di cambio effettivo per stimare se una valuta è sopravvalutata o sottovalutata. Alcune valute possono rimanere sottovalutate o sopravvalutate per un periodo prolungato, ma una valuta fortemente sopravvalutata è un segnale di avvertimento importante, soprattutto se i fondamentali appaiono vulnerabili.
Analizzare le stime di inflazione
Nel lungo termine, l’inflazione rappresenta un’influenza dominante nella determinazione dei valori valutari. Se l’inflazione aumentasse fortemente nel medio periodo, il potere d’acquisto interno sarebbe eroso e la pressione al ribasso sulla valuta sarebbe praticamente inevitabile. Se un’economia rimane impegnata a una bassa inflazione, la valuta tenderà a rafforzarsi nel medio termine man mano che il potere d’acquisto interno viene mantenuto.
Nel lungo termine, il fattore più importante nel determinare le previsioni valutarie tenderà ad essere la stima di inflazione. A sua volta, il fattore più importante nel determinare le previsioni di inflazione è la struttura e l’indipendenza delle banche centrali. Nella maggior parte dei casi, un Paese con una banca centrale forte e indipendente tenderà ad avere una moneta forte, mentre una banca centrale politicamente controllata tenderà a condurre a una valuta debole.
In una prospettiva a breve termine, l’inflazione più elevata, associata a un’economia surriscaldata, può essere considerato come un elemento positivo per una valuta, considerate le aspettative che la banca centrale tenderà a rafforzare la propria policy.
Stare attenti alla deflazione
La deflazione è una complicazione sgradita nel mercato Forex. A volte, un’economia può essere soggetta a prezzi in caduta libera, che devono essere trattati con molta attenzione, date le loro complesse implicazioni.
In teoria, i prezzi in calo tendono a sostenere le valute con il rafforzamento del potere d’acquisto interno. La deflazione è, tuttavia, considerata molto pericolosa dal governo, tanto che le banche centrali temono che un’economia possa scivolare di conseguenza nella depressione. Si teme insomma che il calo dei prezzi possa portare consumatori e aziende a rinviare decisioni di spesa e di investimento, considerando le aspettative che i prezzi saranno più bassi nel tempo, e portando così potenzialmente a una spirale di attività al ribasso.
Pertanto, le banche centrali sono sempre in allerta sui rischi di deflazione e intraprenderanno azioni aggressive per invertire le tendenze. È quindi necessario operare una distinzione cruciale tra bassa inflazione e inflazione negativa, date le importanti differenze relative.
Osservare politiche monetarie non ortodosse
Oltre a utilizzare i tassi di interesse per influenzare le economie, le banche centrali hanno sempre più utilizzato lo strumento del quantitative easing o degli acquisti di obbligazioni per ottenere i risultati desiderati. In base a queste politiche, una banca può “creare” denaro per acquistare obbligazioni nel mercato secondario al fine di ridurre i rendimenti obbligazionari e stimolare l’attività.
L’allentamento quantitativo (o QE) tende quindi a esercitare pressioni al ribasso sulle valute a causa della riduzione dei rendimenti e dei timori a lungo termine sulle politiche di svalutazione. L’atto di espandere il bilancio della banca centrale crea anche un’ulteriore offerta di valuta, ovvero un ulteriore fattore negativo per la nostra analisi.
Le tendenze cicliche sono cruciali
Anche i valori valutari sono intrinsecamente di natura ciclica e, in tale ambito, l’elemento più importante è la tendenza delle politiche monetarie della banca centrale. Dunque, sovrapposti a fattori strutturali a lungo termine, ci sono anche importanti trend valutari ciclici che non dovrebbero essere sottovalutati, poiché tendono a legarsi a cicli economici più ampi nelle principali economie.
L’analisi delle tendenze a lungo termine fornisce una prospettiva essenziale sulle potenziali gamme di coppie valutarie e sui rischi di apprezzamento o deprezzamento. Guardando alla coppia GBP / USD, ad esempio, si può notare come negli ultimi 30 anni abbia sempre faticato a sostenere una posizione al di sopra di 2,00 mentre c’è stato un supporto inferiore a 1,35. Non ci sono garanzie che le tendenze saranno sostenute, ma ci sono importanti implicazioni per il rischio / rendimento che dovreste tenere sempre in valutazione.
Il dollaro e la Fed guidano il mercato
Quando si tratta di effettuare una previsione valutaria, questa non potrà che iniziare con l’osservazione dei tassi di interesse statunitensi. In termini di economia globale, infatti, il dollaro è ancora la valuta di riserva dominante e le tendenze monetarie globali sono ancora dominate dalle decisioni della Federal Reserve statunitense.
Quando si effettuano previsioni valutarie, dunque, è estremamente importante prevedere le politiche della Federal Reserve poiché ciò avrà un impatto cruciale sui valori delle valute, anche se il dollaro non viene acquistato o venduto direttamente.
I rendimenti reali sono essenziali
Uno dei concetti più noti sul Forex è che i tassi di interesse reali elevati attraggono gli investitori. Pertanto, anche le tendenze dell’inflazione dovranno essere osservate molto attentamente, considerata la loro importanza per l’economia.
Si tratta di una situazione simile a quella di dover guardare a una performance economica relativa piuttosto che a una performance assoluta, tenendo distinti i rendimenti nominali e quelli reali. I rendimenti nominali del 5% saranno infatti trattati in modo molto diverso se l’inflazione è pari a zero o al 5%. Se l’inflazione è pari a zero, i rendimenti reali saranno del 5% e questo sarà molto più favorevole a una valuta con poche aspettative di deprezzamento. Se l’inflazione è al 5%, i rendimenti reali sono effettivamente pari a zero e si potrà dunque temere che la ripresa del rendimento sarà erosa dal deprezzamento della valuta nel tempo.
Qualsiasi aumento dei tassi di interesse per tenere sotto controllo l’inflazione è pertanto una misura positiva che aumenta i rendimenti reali. Nel complesso, quindi, i rendimenti reali devono essere osservati molto da vicino, oltre ai rendimenti nominali. In una prospettiva a breve termine, la determinante più importante dei valori valutari è proprio il livello dei tassi di interesse reali.
Esaminare le tendenze di crescita
La crescita economica è un fattore importante nella politica monetaria. Una forte crescita economica è infatti in grado di accrescere la fiducia nella prospettiva secondo cui gli afflussi di capitali nel Paese tenderanno ad aumentare, e che le banche centrali rafforzeranno la propria policy, alimentando nuovamente la domanda di moneta.
Di norma, è un forte segnale di acquisto potenziale quando una banca centrale taglia i tassi per sostenere un’economia, mantenendo poi una politica stabile prima di cercare di spingere i tassi più in alto. Al contrario, gli investitori dovrebbero cercare di vendere valuta quando una banca stringe la propria politica monetaria e sembra essere sul punto di porre fine alla stretta, specialmente se ci sono timori di recessione.
Osservare il saldo della bilancia dei pagamenti
I disavanzi delle partite correnti tendono a indebolire le valute e, dunque, un altro elemento di analisi molto importante per il trader dovrebbe essere la bilancia dei pagamenti per i singoli Paesi. Un Paese con un deficit sostanziale di conto commerciale sarà infatti in grado di coprire una posizione di maggiore vulnerabilità: supponendo che le esportazioni siano fatturate in valuta locale e le importazioni siano quotate in valute estere, gestire un deficit commerciale significa che il Paese sta pompando quantità eccessive della propria valuta nell’economia globale. Esiste quindi un eccesso di offerta di tale valuta e, se le controparti estere non sono disposte a detenere tale valuta, sarà necessario un deprezzamento per poter dare ai potenziali acquirenti un motivo di congrua valutazione.
La situazione generale delle partite correnti è, quindi, un elemento cruciale. Un Paese con un deficit sostanziale tenderà ad avere una valuta debole – a parità di altre condizioni: è di fatti possibile gestire i disavanzi a breve termine, ma un disavanzo persistente superiore al 5% del PIL è un segnale di avvertimento importante, che non bisognerebbe sottovalutare.
Guardare le esportazioni del Paese
Alcuni Paesi sono molto dipendenti dalle esportazioni di materie prime, come ad esempio può avvenire con il petrolio. Ebbene, è possibile che tali Paesi siano molto vulnerabili a un calo dei prezzi delle materie prime, in quanto la loro posizione commerciale potrebbe deteriorarsi rapidamente. Un’economia molto dipendente dalle esportazioni di petrolio sarà infatti contraddistinta da forti guadagni valutari quando i prezzi del petrolio saliranno, ma con importanti rischi di svalutazione se i prezzi del petrolio diminuiranno.
Le valute legate alle materie prime tendono quindi a rafforzarsi quando l’economia globale migliora, e subire una pressione sostenuta in caso di rallentamento dell’economia globale.
Monitorare gli interventi della banca centrale
I governi e le banche centrali sono sempre particolarmente sensibili ai livelli di valuta. Se una valuta sembra essere disallineata con i fondamentali, c’è sempre la tentazione di influenzarne il prezzo mediante dichiarazioni e approcci di diversa natura.
Oltre alle dichiarazioni verbali, esiste inoltre anche il potenziale per un intervento effettivo in base al quale la banca centrale compra o vende valuta nel mercato aperto.
Cautela con gli eccessivi apprezzamenti
Per la maggior parte delle valute e delle economie, le monete sono stabilite dalle forze di mercato con un tasso di cambio fluttuante. Vi sono, tuttavia, anche numerose importanti eccezioni, di valute legate alle altre valute: si pensi a accordi a lungo termine e relativamente stabili o un accordo a breve termine per raggiungere la stabilità.
Abbiate dunque sempre un atteggiamento attivo nell’analizzare perché la valuta è molto alta o molto bassa rispetto ai suoi fondamentali: spesso può essere sorretta da un’intesa sottostante o da altre determinanti non comuni.
La fiducia è fondamentale
La questione fondamentale che deve essere esaminata e che a volte è sottovalutata… è che la decisione di detenere una valuta è volontaria. I governi e le banche centrali possono cercare di fermare il flusso di capitali da un’economia e da una valuta, ma non c’è modo di costringere gli investitori esteri a investire in un’economia o in una valuta.
In questo contesto, la fiducia è fondamentale ed essenziale. Tutto ciò che mina la fiducia è un segno di influenza negativo per la valuta, poiché tenderà ad indebolire la domanda di valuta e peggiorare i deflussi netti di capitale.
La stabilità politica è essenziale
La stabilità politica è un elemento importante per mantenere la fiducia in una valuta o in un’economia. Ecco perché un periodo di instabilità e incertezza che riguarda la politica economica di un Paese è un importante segnale di allarme per gli investitori internazionali. E ciò è particolarmente importante quando il cambiamento politico tende a indebolire la democrazia e le istituzioni democratiche tradizionali.
In queste circostanze, si teme che il capitale possa rimanere intrappolato all’interno del Paese, con conseguenti deflussi sostanziali che metterebbero la valuta sotto una forte pressione. Un atteggiamento ostile nei confronti del capitale interno aumenta anche il rischio che i flussi di capitale possano destabilizzare l’economia locale, innescando così un circolo vizioso.
La spesa pubblica non finanziata è un segnale di pericolo
Anche se si suole sempre evitare di cadere in una condizione di forte instabilità politica, spesso la destabilizzazione può anche arrivare da un cambiamento radicale delle politiche governative e economiche. In particolare, la politica fiscale è elemento molto importante, che meriterebbe di essere periodicamente esaminata.
Una decisione finalizzata ad aumentare fortemente la spesa pubblica e esercitare pressioni al rialzo sui deficit di bilancio è un significativo segnale di avvertimento di una maggiore instabilità a medio termine, soprattutto se i rapporti debito / PIL aumentano ben al di sopra del 100%. Il rischio più importante è associato dunque al finanziamento diretto delle banche centrali dei disavanzi pubblici: un presagio di importanti pressioni inflazionistiche e di svalutazione della moneta. Anche se si evita il finanziamento diretto, un maggiore finanziamento del disavanzo rischia comunque di minare la fiducia degli investitori.
Di contro, la situazione opposta appare quando un governo nuovo e più forte emerge dopo un periodo di instabilità. In queste circostanze, esiste la possibilità di una gestione economica più incisiva, e di un’inversione delle sorti economiche complessive.
I problemi di solvibilità creditizia danneggiano la valuta
La reputazione delle agenzie di rating è stata gravemente compromessa dalla mancata previsione della crisi finanziaria del 2008. Ciononostante, gli avvertimenti su un downgrade del debito sovrano, con o senza prospettive negative, dovrebbero essere considerati un avvertimento significativo, e un invito a guardare con sempre maggiore attenzione i fondamentali.
Al contrario, un miglioramento del rating verso una prospettiva positiva dovrebbe essere considerato un segno incoraggiante.
Attenzione all’eccesso speculativo
La presa di posizione non commerciale, o speculativa, è un elemento estremamente importante nei moderni mercati valutari. Di maggiore influenza nel breve periodo, i rischi di un posizionamento aggressivo non dovrebbero mai essere sottovalutati, poiché spesso produttivi di una brusca inversione di tendenza.
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