Come la banca centrale influenza un’economia
In qualità di responsabile della stabilità dei prezzi, la banca centrale deve regolare il livello di inflazione controllando i flussi monetari per mezzo della politica monetaria. La banca centrale esegue transazioni nel mercato aperto che iniettano liquidità nel mercato o assorbono fondi in eccesso, influenzando direttamente il livello dell’inflazione. Per aumentare la quantità di denaro in circolazione e diminuire il tasso di interesse del denaro, la banca centrale può comprare buoni del tesoro, banconote o altri titoli di stato. Questo acquisto può, comunque, anche portare ad un’inflazione più alta. Quando occorre assorbire denaro per ridurre l’inflazione, la banca centrale venderà buoni del tesoro sul mercato aperto, il che farà aumentare il tasso di interesse e scoraggerà le richieste di denaro. Le operazioni sul mercato aperto sono il mezzo chiave con cui una banca centrale controlla l’inflazione, i flussi monetari e la stabilità dei prezzi.
Il ruolo delle banche centrali di prestatori di ultima istanza ha aumentato la necessità della loro libertà dalle banche commerciali. Una banca commerciale offre fondi ai clienti sulla base di primo arrivato primo servito, ovvero a sportello. Se la banca commerciale non ha liquidità sufficiente per servire la domanda dei suoi clienti (in genere le banche commerciali non hanno riserve pari ai bisogni dell’intero mercato) la banca commerciale può rivolgersi alla banca centrale per prendere in prestito fondi aggiuntivi. Questo fornisce stabilità al sistema in maniera oggettiva; le banche centrali non possono favorire nessuna banca commerciale in particolare. E per questo motivo molte banche centrali detengono le riserve che si basano su un rapporto preciso rispetto ai depositi di ogni banca commerciale. Così una banca centrale può richiedere a tutte le banche commerciali di tenere, ad esempio, un rapporto riserva/depositi di 1:10. Forzare una politica di riserve delle banche commerciali funziona anche come ulteriore metodo di controllare la fornitura di denaro al mercato. Non tutte le banche centrali richiedono alle banche commerciali di avere delle riserve. Nel Regno Unito, ad esempio, non c’è questa politica mentre la si trova negli Stati Uniti.
Il tasso con cui le banche commerciali e altri istituti di credito possono prendere in prestito dei fondi a breve termine dalle banche centrali si chiama tasso di sconto (che è fissato dalla banca centrale e fornisce il tasso base per i tassi di interesse). Si è detto che per rendere le transazioni del mercato aperto più efficienti, il tasso di sconto dovrebbe evitare che le banche chiedano fondi in continuazione perché ciò creerebbe interferenze con il flusso del denaro dei mercati e con la politica monetaria delle banche centrali. Chiedendo fondi in prestito troppo spesso, la banca commerciale farebbe circolare troppo denaro nel sistema. L’uso del tasso di sconto può essere ridotto rendendolo poco conveniente quando usato ripetutamente.
Oggi le economie in fase di sviluppo stanno affrontando il problema della transizione dal mercato gestito al libero mercato. Il problema principale è quello di controllare l’inflazione. Questo deve portare alla creazione di una banca centrale indipendente ma può richiedere del tempo, dato che molte nazioni in fase di sviluppo mantengono il controllo sulle loro economie nel tentativo di detenere il controllo del loro potere. Ma l’intervento del governo, diretto o indiretto tramite la politica fiscale può bloccare lo sviluppo della banca centrale. Sfortunatamente molte nazioni in via di sviluppo si trovano in guerra civile il che può forzare il governo portar via i fondi completamente. Inoltre, un fattore che sembra confermato è che per una economia di mercato in fase di sviluppo occorre una moneta stabile (da raggiungersi o tramite un tasso di cambio fisso o tramite uno variabile). Tuttavia le banche centrali sia in economia industriale che in economia in fase di sviluppo sono molto dinamiche perché non esiste una strada unica per gestire una economia indipendentemente dal suo stadio di sviluppo.
Questo contenuto non deve essere considerato un consiglio di investimento.
Non offriamo alcun tipo di consulenza finanziaria. L’articolo ha uno scopo soltanto informativo e alcuni contenuti sono Comunicati Stampa
scritti direttamente dai nostri Clienti.
I lettori sono tenuti pertanto a effettuare le proprie ricerche per verificare l’aggiornamento dei dati.
Questo sito NON è responsabile, direttamente o indirettamente, per qualsivoglia danno o perdita, reale o presunta,
causata dall'utilizzo di qualunque contenuto o servizio menzionato sul sito https://www.forexguida.com.