Opzioni binarie: ecco cosa si deve sapere a riguardo
Le opzioni binarie sono diverse rispetto alle tradizionali opzioni. Si possono infatti vedere come queste hanno diversi tipi di redditività, costi e rischi, oltre ad una struttura completamente diversa ed un processo di investimento differente. Quando si considera uno strumento per la speculazione o per l’hedging, le opzioni binarie si possono ritenere un’alternativa ma solo se un trader apprende a pieno il potenziale rendimento di queste opzioni “esotiche”.
Che cosa sono le opzioni binarie
Le opzioni binarie vengono classificate come opzioni esotiche dal momento che le binarie sono estremamente semplici da utilizzare e comprendere come funzionalità. Fornendo accesso ad azioni, indici, commodities e forex, queste opzioni vengono spesso chiamate anche opzioni a ritorno fisso (FRO). Questo visto che le opzioni hanno una data ed ora di scadenza ed il cosiddetto “strike price”. Se un trader sceglie la direzione esatta del mercato ed il prezzo a tempo della scadenza è dalla parte corretta dello strike price, allora il trader viene pagato un ritorno fisso senza tener conto di quanto si è mosso lo strumento. Se un trader scomette invece sulla direzione sbagliata del mercato, finisce per perdere parte del suo investimento, oppure tutto.
Se un trader crede che il mercato stia per andare verso l’alto, comprerà un “call”. Se il trader crede che il mercato stia per andare verso il basso, comprerà un “put”. Perchè un call sia proficuo, il prezzo deve essere sopra allo strike price nell’ora e nella data di scadenza. Perché un put sia proficuo invece, il prezzo deve essere sotto lo strike price al momento della scadenza. Lo strike price, la scadenza, il guadagno ed il rischio sono tutti messi a disposizione del trader prima che esso possa prendere la decisione. Il guadagno ed il rischio possono fluttuare col movimento del mercato, dal momento che un “call” che ottiene un movimento positivo del prezzo aumenta la probabilità di concludere positivamente la transazione al momento della scadenza del contratto. Ad ogni modo il guadagno pagato ed il rischio che era stato fissato dal trader quando aveva aperto la posizione resterà fisso fino alla scadenza dell’opzione. Questo significa che, diversi traders, entrando nel mercato in momenti diversi, potrebbero avere guadagni diversi.
Esempio di Opzioni Binarie
Un trader sta guardando il mercato e basandosi sulla propria analisi predice che il mercato sta per andare verso l’alto, ma non è sicuro di quanto. Decide perciò di acquistare un’opzione binaria (call) sullo S&P 500. Mettiamo che l’indice si trovi sui 1105 punti e che trovi un’opzione binaria di un broker che offre questo strike price e che scade prima della fine della giornata. Dal momento che le opzioni binarie sono disponibili per qualsiasi timeframe, da minuti a mesi, e con tutti i tipi di strike price, non ha problema a trovarne una da comprare. Ne trova quindi una che offre il 70% di rendita se l’opzione scade con un prezzo superiore (opzione call), ma se il prezzo è sotto gli 1105 al tempo della scadenza perderà il 90% del proprio investimento.
Il trader puù investire pressoché qualsiasi somma, sebbene questa vari da broker a broker. Spesso c’è un minimo di $10 ed un massimo di $10.000 (basta controllare sulla somma massima consentita dal proprio broker). Il trader investe $100 in un call che scadrà tra 30 minuti. Quando scadono i 30 minuti saprà quindi se ha fatto soldi o se li ha persi. Il prezzo alla scadenza potrebbe essere l’ultimo prezzo quotato, oppure il bid+ask/2. Ogni broker specifica le proprie regole per il prezzo di scadenza ed un trader solitamente non può ritirare il proprio denaro o uscire prima della scadenza.
In questo caso, quando l’opzione è scaduta l’ultima quotazione dello S&P era di 1107. Dunque il nostro trader ha realizzato un profitto di $70 (ovvero il 70% dei 100 dollari investiti. Se il prezzo fosse finito sotto i 1105, avrebbe perso $90 (ovvero il 90% dei 100 dollari. Se il prezzo fosse finito esattamente sullo strike price, solitamente il trader riceverebbe indietro i propri soldi, senza profitto o spesa, sebbene ogni broker potrebbe avere delle regole diverse, così come lo hanno i mercati over the counter. I guadagni e le perdite vengono quindi trasferite dentro e fuori il conto dal proprio broker.
Vantaggi e svantaggi
Il vantaggio c’è a dare trading tramite questi strumenti, ma richiede una prospettiva. Il vantaggio maggiore è quello che il rischio ed il guadagno sono conosciuti. Non è importante quanto il mercato si muova a favore o contro il trader, ci sono sempre e solo due risultati: vincere una somma fissa o perderla. Solitamente non ci sono neanche delle fee, ovvero delle commissioni, anche se queste regole variano da broker a broker. Le opzioni sono anche semplici da utilizzare e l’unica cosa da chiedersi è se l’asset sottostante andrà verso l’alto o verso il basso. Non c’è neanche problema di liquidità visto che il trader non acquista mai effettivamente il bene sottostante e quindi i brokers possono offrire innumerevoli strike price ed orari di scadenza che possono attrarre un trader. Il beneficio finale è che un trader può accedere a molteplici classi di asset nel mercato globale in qualsiasi momento un mercato venga aperto nel mondo.
Ad una prima occhiata, sembrerebbero quindi un modo semplice per diventare ricchi, invece c’è uno svantaggio e dun punto in particolare che viola quella che spesso è considerata una regola cardine del trading. Il maggiore svantaggio delle opzioni binarie è infatti che il guadagno è sempre minore del rischio. Questo significa che un trader deve essere capace di scegliere la giusta direzione molto spesso per coprire le perdite. Mentre il guadagno ed il rischio possono fluttuare da broker a broker, e strumento per strumento, una cosa è sempre costante: le operazioni in perdita costeranno al trader più di quello che possono guadagnare indovinando gli stessi trade.
Un altro svantaggio è che il mercato OTC non è regolato, dunque c’è poca supervisione in caso che si verifichino delle discordanze sul trade. Mentre i brokers solitamente utilizzano delle fonti esterne per le proprie quote, un trader può sempre sentirsi suscettibile a pratiche poco ortodosse da parte del broker. Quello che spesso può destare preoccupazione è che non c’è un vero e proprio bene posseduto, ma si parla solamente di scommettere sulla direzione di un asset collegato. I soldi investiti inoltre non possono essere ritirati fino a che non si raggiunge la scadenza dell’opzione, anche se alcuni broker hanno iniziato a permettere di uscire prima della fine della scadenza, offrendo percentuali diverse. Inoltre dal 2008, tra le opzioni scambiate sul Chicago Board Options Exchange (CBOE) hanno iniziato ad esserci anche alcune opzioni binarie. Il CBOR è regolato dal Securities and Exchange Commission (SEC) ed offre agli investitori una protezione migliore rispetto ai mercati OTC.
Per concludere, le opzioni binarie risultano essere un’alternativa alla speculazione o all’hedging, ma portano con esse dei vantaggi e degli svantaggi. I fattori positivi sono che il rischio è conosciuto, che non ci sono commissioni, che ci sono innumerevoli strike price e date di scadenza, l’accesso a molteplici classi di asset nel mercato globale e la posssibilità di investire somme diverse. Quelli negativi invece sono l’acquisto di un bene immateriale, la poca supervisione ed una rendita che è sempre meno della perdita sul singolo trade. I traders che
utilizzano questi strumenti devono prestare molta attenzione alle regole del proprio broker, specialmente riguardo il guadagno ed il rischio, a come vengono calcolati i prezzi di scadenza e che cosa succede nel caso in cui l’opzione scada esattamente sullo strike price. I traders devono pertanto leggere attentamente tutte le informazioni fornite dal broker ed essere ben consci di tutti i rischi prima di effettuare le proprie scelte operative.
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