Le principali classificazioni di azioni
– Large cap stocks: sono titoli di ampia capitalizzazione ed in Italia ammontano a più di 1 mld€. In questa categoria ci sono le cosiddette “blue chips”, ossia i titoli più rappresentativi del mercato, poiché maggiormente trattati.
– Mid cap stocks: titoli di media capitalizzazione e dotati di buona liquidità. Questi titoli hanno una capitalizzazione media compresa tra i 400 mln€ ed il 1mld€
– Small cap stocks: titoli a bassa capitalizzazione, sotto i 400 mln€ e tendenzialmente a bassa liquidità.
In base alla variabile dimensionale, si individuano:
– Value stocks: titoli emessi da società che operano in settori tradizionali e caratterizzati da una certa solidità patrimoniale. Si tratta quindi di titoli che conquistano per la loro “fiducia”, in quanto a rischio relativamente ridotto e con probabilità di produrre utili nel medio periodo.
– Growth stocks: azioni di imprese di nuova costituzione, molto spesso legate a settori tecnologici con elevate possibilità di sviluppo. Le quotazioni di questi titoli sono spesso elevate hanno un elevato rapporto prezzo/utili, in quanto gli investitori sono disposti a pagare un sovrapprezzo ritenendo che nel tempo le quotazioni rispecchieranno gli utili dell’impresa. ma presuppongono a monte un investitore caratterizzato da un profilo di rischio più elevato rispetto alla categoria precedente.
Ed infine in base ai criteri di scelta dell’investitore:
– Income stocks: azioni che producono alti dividendi e quindi reddito. Sono adatte ad una strategia conservativa e trattassi di titoli direttamente provenienti ad esempio dal settore immobiliare o dei servizi.
– Ciclica stocks: azioni che sono caratterizzate da una forte correlazione con l’andamento del settore e più in generale dell’intero mercato. Un esempio utile è fornito dalle aziende operanti nel settore manifatturiero, automobilistico e fianziario.
– Defensive stocks: sono esattamente l’opposto rispetto alla categoria di azioni appena sopra riportate, per cui si caratterizzano per una bassa correlazione con l’andamento di mercato, come le imprese operanti nel settore alimentare e dei beni di consumo primari.
– Speculative stocks: come suggerito dal nome, titoli particolarmente rischiosi poiché estremamente volatili. Vengono negoziati spesso over the counter e talvolta denominati penny stock, per sottolineare la loro bassissima capitalizzazione.
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