IL CONTO ECONOMICO DELLE RISORSE E DEGLI IMPIEGHI
CONTO ECONOMICO DELLE RISORSE E DEGLI IMPEGHI
Risorse
PIL (Prodotto Interno Lordo)
Importazioni
Impieghi
Consumi
Invesdtimenti
Esportazioni
Ovviamente per la logica del rispetto della partita doppia, dovrà essere rispettata la seguente uguaglianza:
Totale delle Risorse = Totale degli Impieghi
Ossia:
PIL + Importazioni = Consumi + Investimenti + Esportazioni
Ma in realtà come viene “costruito” il prospetto sopra riportato? Molto semplicemente risulterà dalla sommatoria dei conti economici aggregati delle imprese, quindi si tratta chiaramente di un prospetto espresso in termini monetari (euro). Ora è doveroso un cenno alle singole voci:
• PIL, cioè la somma del valore di tutti i beni e di tutti i servizi prodotti
• Importazioni, cioè tutti i beni e servizi che arrivano alle imprese nel nostro sistema e che utilizziamo anche se non siamo stati noi a produrli
• Consumi, cioè il valore dei beni e servizi prodotti dalle imprese che consumiamo
• Investimenti, ossia l’insieme dei beni materiali o immateriali
• Esportazioni, ossia beni o servizi che vengono ceduti in godimento ad imprese di altri stati.
Da queste nozioni si possono quindi trarre le seguenti considerazioni che consistono nel fatto che un Paese ha quindi tre modi per impiegare le risorse che ha acquisito: per soddisfare direttamente dei bisogni; utilizzare le risorse per inserirli nuovamente nel processo produttivo al fine di alimentare nuovi processi; ed infine cederli ad altri sistemi produttivi.
Ad esempio potremmo prospettare la seguente ipotesi, nel periodo 2006 – 2010 (con anno di riferimento 2000), il PIL è aumentato del 1,3%, le Importazioni del 10% e le Esportazioni del 9%. Da questi dati, potremmo pensare ad una ripresa dopo la crisi dell’economia internazionale. Con però una puntualizzazione sulla voce Consumi Nazionali, che possono essere suddivisi in:
• Spese delle famiglie
• Spese delle amministrazioni pubbliche
• Spese delle istituzioni private
Le amministrazioni pubbliche producono dei servizi che però in modo molto singolare non vengono venduti sul e nel mercato, ma vengono messe a disposizione della collettività (difesa, ordine pubblico, sanità, istruzione, altri). Il fatto che però non vengano distribuiti, non significa che non si debbano trovare le risorse per finanziarli. Ma come? Attraverso le imposte pagate dai cittadini, che però non decidono quanto comprare di questi servi sul mercato, ma ne godono pagando in base al loro reddito.
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