Gli investitori e la propensione-avversione al rischio
Tale scelta dovrà essere fatta partendo dalla propensione al rischio dell’investitore, ossia il suo
grado di tolleranza alle oscillazioni del valore del patrimonio.
Per poter al meglio spiegare tale argomento è necessario dapprima fare riferimento a quella che in gergo si definisce “lotteria”, ossia la distribuzione di probabilità associata a dei pay-off, premi monetari (ad es. la lotteria di un investimento di 100 in azioni della società x, potrebbe considerare premi di 50 e 80).
Se non esistesse il fattore “rischio” ogni soggetto investirebbe l’ammontare che massimizza il proprio valore atteso (pari alla media ponderata dei possibili pay-off riconducibili ad una lotteria).
Volendo rappresentare graficamente la funzione di utilità di un individuo avverso al rischio, il risultato è quello osservabile nella figura sottostante:
Nella figura, Xa e Xb sono i due estremi (volendo richiamare il nostro esempio Xb è 0 e Xa è 2000).
Il valore atteso della lotteria è pari a x ̅ mentre l’utilità attesa è il valore medio della corda BA.
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