Cosa sono le banche centrali?

Pubblicato da Luca M -
banca-centraleLa banca centrale è stata descritta come l’ultima risorsa dei prestatori, che significa che è responsabile di rifondere la propria economia quando le banche commerciali non possono coprire le perdite. In altre parole, la banca centrale evita che il sistema bancario di una nazione vada in fallimento. Tuttavia, il ruolo primario delle banche centrali è fornire stabilità di prezzo alle valute delle proprie nazioni controllando l’inflazione. Una banca centrale agisce anche come autorità di controllo della politica monetaria di una nazione ed è l’unica istituzione autorizzata a stampare le banconote e le monete in circolazione. Il tempo ha dimostrato che la banca centrale può agire meglio nel suo ruolo se rimane indipendente dalla politica fiscale del governo e quindi se non si lascia influenzare dalle preoccupazioni politiche di ogni governo. La banca centrale dovrebbe essere completamente indipendente da qualsiasi interesse di banca commerciale.
L’ascesa della banca centrale
Oggi la banca centrale è posseduta dal governo ma separata dal ministro delle finanze della nazione. Sebbene la banca centrale sia spesso chiamata la “banca del governo” perché gestisce l’acquisto e la vendita dei titoli di stato e di altri strumenti, le decisioni politiche non dovrebbero influenzare le operazioni della banca centrale. Naturalmente, la natura delle relazioni tra la banca centrale e il governo in carica varia da nazione a nazione e continua ad evolversi nel tempo. Per assicurare la stabilità della valuta di una nazione, la banca centrale dovrebbe essere il controllore e l’autorità dei sistemi bancari e monetari.
Storicamente il ruolo della banca centrale è andato aumentando, sin dalla nascita della Banca d’Inghilterra nel 1694. Si concorda comunque sul fatto che il concetto di moderna banca centrale non appare prima del ventesimo secolo quando si sono sviluppati dei grandi problemi nel sistema delle banche commerciali. Così è emersa la funzione della moderna banca centrale in risposta ad una struttura bancaria già esistente.
Tra il 1870 e il 1914, quando le valute erano legate alle riserve auree, mantenere la stabilità del prezzo era molto più facile perché la quantità di oro disponibile era limitata. Di conseguenza l’espansione monetaria non poteva nascere semplicemente dalla decisione politica di stampare più denaro e quindi era più facile controllare l’inflazione. La banca centrale all’epoca era responsabile principalmente di mantenere la convertibilità di oro in moneta; e stampava banconote in base alla riserva di oro della nazione.
Allo scoppio della prima guerra mondiale, lo standard aureo fu abbandonato e divenne evidente che in tempi di crisi i governi per affrontare il deficit (perché costa stare in guerra) e per le grandi risorse necessarie, ordinavano di stampare più moneta. E facendo questo, generavano inflazione. Dopo la prima guerra mondiale, molti governi optarono per tornare indietro allo standard aureo per provare a stabilizzare le proprie economie. Di qui la consapevolezza dell’importanza dell’indipendenza della banca centrale dalla macchina politica.
Durante gli infausti tempi della grande depressione e dopo la seconda guerra mondiale, i governi hanno favorito il ritorno di una banca centrale dipendente dal processo decisionale politico. Questa visione nasceva dal bisogno di controllare le economie devastate dalla guerra; inoltre, le nazioni che avevano appena acquisito l’indipendenza optarono per tenere sotto controllo tutti gli aspetti della loro nazione, come ulteriore difesa contro l’eventuale ritorno del colonialismo. L’ascesa delle economie controllate nel blocco dell’est fu anch’essa responsabile dell’aumento dell’interferenza del governo nella macroeconomia. Subito dopo gli effetti della seconda guerra mondiale, l’indipendenza della banca centrale tornò di moda nelle economie occidentali ed è prevalsa come miglior modo di raggiungere un regime economico stabile e liberale.


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