Riunione BCE 8 luglio
Adesso si viaggia attorno a quota 1,26, nonostante il quadro macroeconomico dall’inizio della discesa dell’euro sia andato deteriorandosi, piuttosto che migliorare. Alle preoccupazioni per i debiti di molti Paesi dell’area euro si aggiungono dati negativi dal fronte della ripresa, anche da “insospettabili” come Stati Uniti e Cina.
Il timore numero uno di Francoforte resta, però la presenza di vere e proprie voragini nei conti pubblici di alcuni Paesi ed è per questo che alcuni analisti vedono spostato addirittura al terzo trimestre del 2011 il termine della politica del denaro facile, iniziata nel 2008. Di certo non è destinata a modificarsi a breve e, più che altro, dalla riunione dell’8 luglio ci si attende qualche informazione in più sul passo del rallentamento congiunturale nei prossimi mesi, peraltro già da tempo previsto dalla Bce per il secondo semestre del 2010.
Sul fronte dei prezzi, la flessione del tasso di inflazione annuo all’1,4% in giugno dall’1,6% del mese prima conferma che questo capitolo resta totalmente dominato dalle voci energetiche, mentre le pressioni interne sono sempre molto basse. Sicuramente ci si attende dal presidente dell’Eurotower, Jean Claude Trichet, maggiori dettagli sul programma di acquisto di bond pubblici dopo che a fine giugno è terminato quello di sostegno ai covered bond.
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