Pil Usa Terzo trimestre
Questo è il grande interrogativo che accompagna il dato di venerdì, che sarà sicuramente sviscerato in ogni suo aspetto dall’autorità monetaria americana in vista del meeting del 2 e 3 novembre. Da quella riunione si attendono le nuove misure di quantitative easing che dovrebbero fungere da ulteriore stimolo al mercato, attraverso un più o meno deciso intervento in acquisto sul mercato dei bond federali da parte della banca centrale.
Un dato ancora migliore di quello partorito dagli analisti, o almeno degli elementi interpretabili positivamente in prospettiva derivanti dalla scomposizione di esso, potrebbero indurre la Fed a non agire in maniera troppo massiccia. Non solo. La lettura del Pil precede anche, di pochi giorni, la tornata elettorale di “mid-term”, che vede i democratici del presidente Barack Obama nettamente svantaggiati nei confronti dei repubblicani e potrebbero ampiamente giovarsi di una performance dell’economia incoraggiante.
Le previsioni sulle mosse della Fed hanno spinto verso l’alto il dollaro, allontanandolo dai minimi registrati nelle scorse settimane. La pressione in vendita sul biglietto verde potrebbe, paradossalmente, riproporsi, almeno nell’immediato, se il Pil dovesse risultare migliore delle attese.
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