Le soluzioni dal G20
Secondo Barack Obama si è giunti un accordo per fa sì che vi sia una ripresa dell’economia globale. Però … non è tutto oro ciò che luccica . Secondo alcuni sherpa le posizioni sarebbero ancora molto distanti soprattutto sulla guerra delle monete.
I presenti al summit hanno ribadito che azioni politiche non coordinate non possono far altro che portare a conseguenze disastrose per tutti i paesi. C’è molto consapevolezza sulle conseguenze che ci potrebbero essere se lo sforzo contemporaneo di risanamento fallisse: un forte indebolimento della crescita e della fiducia.
- Politiche monetarie e tasso di cambio: si vuole assicurare la stabilità dei prezzi e contribuire così alla ripresa e cercare tassi più basati sul mercato e che derivino dagli andamenti economici. Si ribadesce l’impegno ad evitare svalutazioni competitive. I leader del G20 vogliono dare una spinta ad un sistema monetario internazionale stabile e ben funzionante e per questo dare un impulso alla crescita.
- Politiche commerciali e di sviluppo si vuole ribadire la libertà di scambio e dei flussi di investimento. Non si vogliono introdurre azioni commerciali protezionistiche di qualsiasi genere e vi è la necessità di una ripresa e rapida concluse dei negoziati di Doha.
- Risanamento di bilancio: le economie avanzate devono redigere e attuare piani a medio termine di risanamento dei bilanci chiari, credibili, ambiziosi, che aiutino la crescita, in linea con gli impegni di Toronto e differenziati a seconda delle condizioni di ciascun paese;
- Riforme finanziarie ci si impegna ad agire a livello nazionale ed internazionale per innalzare gli standard e garantire che le nostre autorità nazionali attuino gli standard globali definiti fino ad oggi, in modo coerente. Si introdurranno nuovi standard di capitale e liquidità per le banche e si affronteranno i problemi dei soggetti finanziari troppo grandi per fallire;
- Riforme strutturali l’incontro rilancia la necessità di riforma per sostenere la domanda mondiale nel mercato dei prodotti senza dimenticare le riforme del mercato del lavoro, quella fiscale, la crescita verde per ridurre la dipendenza dalla domanda esterna, quelle per rafforzare le reti di sicurezza e investimenti in infrastrutture per affrontare strozzature di domanda;
- Equilibri commerciali e delle partite correnti.
La prima verifica del percorso avverrà a ‘metà 2011’, sotto la presidenza francese. Solo il tempo ci dirà se i propositi si trasformeranno in risultati.
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