La Sterlina britannica (GBP) sta perdendo circa lo 0,29% rispetto al Dollaro statunitense (USD) questo venerdì, avviandosi a concludere la settimana invariata dopo le decisioni di politica monetaria da parte delle principali banche centrali, guidate dalla Federal Reserve (Fed) e dalla Bank of England (BoE). Al momento della scrittura, il cambio GBP/USD è scambiato a 1,2931 dopo aver toccato un picco giornaliero di 1,2969.
La Sterlina cala dello 0,29%, settimana in chiusura piatta dopo il tono accomodante di Fed e BoE
Il sentiment di mercato resta negativo, come mostrano le perdite registrate dai titoli azionari statunitensi, mentre il Dollaro rimane richiesto. Giovedì, la BoE ha mantenuto invariati i tassi d’interesse e ha parlato di incertezza sul futuro, riecheggiando le parole del presidente della Fed, Jerome Powell. Entrambi i responsabili hanno menzionato i dazi imposti dal presidente USA Donald Trump contro i partner commerciali come causa di preoccupazione.
Kenneth Broux, responsabile della ricerca corporate di Societe Generale, ha dichiarato: “C’è semplicemente un senso generale di cautela. Non sappiamo davvero quali siano le implicazioni della guerra commerciale su crescita e inflazione.”
I trader avevano segnato il 2 aprile come data cruciale per l’entrata in vigore dei dazi reciproci statunitensi. La maggior parte degli analisti stima che la guerra commerciale potrebbe rallentare l’economia globale.
La mancanza di dati economici e l’inizio del periodo di interventi da parte dei membri della Fed costringono i trader a concentrarsi sulle dichiarazioni dei policymaker. John Williams della Fed di New York ha affermato che l’obiettivo del 2% d’inflazione non è in discussione, aggiungendo che l’attuale politica monetaria, moderatamente restrittiva, è “del tutto appropriata”, anche se è difficile prevedere l’andamento dell’economia.
Austan Goolsbee della Fed di Chicago ha invece sottolineato che, in presenza di molta incertezza, è necessario attendere che la situazione si chiarisca.
La prossima settimana, il calendario economico del Regno Unito presenterà l’Indice dei Prezzi al Consumo (CPI) e la Dichiarazione di Bilancio Primaverile. Negli Stati Uniti, l’attenzione sarà invece rivolta all’indicatore d’inflazione preferito dalla Fed, il Core Personal Consumption Expenditures (PCE) Price Index.
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Previsioni GBP/USD: Outlook tecnico
La coppia GBP/USD si avvia a chiudere la settimana quasi invariata, ma ha guadagnato terreno in modo costante da quando ha superato la soglia di 1,2900. Tuttavia, ha registrato due giornate ribassiste, toccando un minimo a quattro giorni di 1,2927.
Nel breve termine, il momentum favorisce i venditori, come indicato dall’Indice di Forza Relativa (RSI), che punta verso il basso pur restando in territorio rialzista. Questo apre la strada a un possibile ritracciamento, e i trader potrebbero spingere il cambio GBP/USD a testare il minimo del 10 marzo a 1,2861. Se superato, il prossimo obiettivo sarà la media mobile a 200 giorni, situata a 1,2797. Al contrario, se i compratori riuscissero a portare il cambio oltre quota 1,3000, la prossima resistenza si troverebbe al picco del 6 novembre, a 1,3047.
Livelli tecnici chiave da monitorare:
- Supporto iniziale: 1,2861 (minimo del 10 marzo)
- Supporto successivo: 1,2797 (media mobile a 200 giorni)
- Resistenza primaria: 1,3000 (livello psicologico)
- Resistenza successiva: 1,3047 (massimo del 6 novembre)
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