Previsioni Sterlina 2018, ecco perchè potrebbe convenire acquistare
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La sterlina è una degli osservati speciali nel mercato valutario del 2018. E, probabilmente, è anche una di quelle valute sulle quali potrebbe essere utile puntare con posizioni long, salvo che i presupposti reggano. Ma per quali motivi? E come si sta presentando al nuovo anno la valuta britannica? Cerchiamo di comprenderlo in maniera più chiara, cercando altresì di stimare in che modo potrebbe evolversi la valuta nei confronti delle principali controparti.
AGGIORNAMENTO FEBBRAIO 2018
Decifrare in che modo la sterlina andrà a muoversi nel corso dei prossimi mesi non è affatto semplice, visto e considerato che tanti sembrano essere i fattori alla base del movimento della valuta britannica. Cerchiamo allora di fare il punto sull’attuale scenario, cercando altresì di comprendere in che modo potrà evolversi la sterlina contro le principali valute controparte.
Sterlina, al via periodo delicato
In vista della riunione della Bank of England del prossimo 8 febbraio, da cui gli analisti non si attendono tuttavia delle rilevanti novità, rimangono tanti i fattori in grado di influenzare le quotazioni della moneta.
In primo luogo, giova rammentare come il governatore della BoE Carney abbia recentemente dichiarato che la Brexit sta costando cara all’economia britannica: si tratta di un’ammissione esplicita, anche se non accompagnata da nuove previsioni rispetto a quelle che erano state elaborate alla fine del 2017, che indicavano come la produzione persa ammonterebbe a circa 40 miliardi di sterline. Carney ha tuttavia voluto rassicurare gli investitori, affermando che il Regno Unito riuscirà presto a rientrare nel processo di crescita economica che sta coinvolgendo il panorama internazionale, nonostante le recenti previsioni del Fondo Monetario Internazionale abbiano in realtà assegnato buoni tassi di crescita a tutte le principali economie, tranne proprio alla Gran Bretagna.
Per il momento, inoltre, i dati macro continuano a sorridere tiepidamente alla sterlina, che infatti ha avuto modo di rafforzarsi temporaneamente dopo la pubblicazione del dato sulla stima flash del PIL inglese del 4° trimestre, apparso migliore delle aspettative: +0,5% su trimestre su attese di 0,4% e +1,5% su anno su attese di 1,4%.
Di questa reazione della sterlina possiamo trarre validi spunti operativi: ci ribadisce infatti come il recupero dell’economia inglese e un percorso più soft della Brexit siano delle importanti componenti che potrebbero andare a rafforzare uno scenario di possibile recupero della sterlina contro euro, e non solo.
Di qui, la necessità di dare uno sguardo ai movimenti politici. Attualmente le trattative tra il governo britannico e Bruxelles avanzano a fatica, e il Primo Ministro inglese Theresa May è sempre più in difficoltà a causa del contrasto interno al suo stesso partito. Da un lato, infatti, ci sono gli irriducibili fautori della linea dura (hard Brexit), gli anti-europeisti intransigenti, mentre dall’altro stanno crescendo i moderati, ovvero i fautori di una soft Brexit. La May appare sempre più isolata, incapace di trovare una via di mezzo tra le varie posizioni e, dunque, una linea omogenea nelle trattative con l’Unione Europea, con il risultato che tra i conservatori si inizia a ipotizzare un voto di sfiducia nei confronti del Primo Ministro.
Previsioni sterlina contro euro, dollaro e yen
A questo punto, possiamo cercare di ipotizzare qualche previsione sul prossimo futuro della sterlina britannica, cominciando dall’euro: in questa prima parte di febbraio non è cambiato il sentimento di moderato ottimismo sui progressi sul fronte Brexit, che contribuisce ad agevolare il recupero della sterlina sul mercato dei cambi. Tuttavia, contro euro il recupero è molto limitato, a causa della forza della divisa unica in questo inizio di 2018. Solamente il maturare di una ferrea convinzione che si andrà incontro alla soft Brexit sembra costituire una situazione ideale per favorire un recupero deciso e strutturale della divisa inglese.
Spostandoci al cable, il cambio GBP/USD, qui il miglioramento è determinato dalla decisa debolezza del dollaro, figlia delle discusse posizioni dell’amministrazione Trump, che non sembra particolarmente interessata ad un dollaro forte (anzi). Di contro, la possibilità di un accordo più sereno fra Regno Unito ed Europa sulla Brexit continua a sostenere la sterlina, che di fatti si è spinta ai massimi da metà 2016. Molto dipenderà dunque proprio dall’affermazione o meno di una soft Brexit, in attesa di comprendere cosa avrà intenzione di fare il dollaro.
Infine, nei confronti dello yen sta proseguendo la forza relativa della sterlina, alla luce del possibile concretizzarsi della già rammentata ipotesi di una soft Brexit, e in vista del meeting della BoE dell’8 febbraio, da cui però non ci attendiamo sorprese. Sul fronte Giappone, invece, la Bank of Japan sembra essere in grado di rassicurare sul proprio impegno espansivo, ma… le posizioni potrebbero cambiare una volta che il governatore Kuroda riuscirà a ottenere la propria riconferma alla guida della BoJ, ad aprile.
AGGIORNAMENTO GENNAIO 2018
Policy monetaria BoE
La riunione della Bank of England (BoE) del mese di dicembre si è chiusa senza particolari sorprese, e a spingere le quotazioni della valuta sono stati i progressi compiuti nei negoziati fra Unione Europea e Gran Bretagna in tema Brexit.
Più nel dettaglio, nel meeting dello scorso 14 dicembre, la Banca centrale d’Inghilterra (BoE) ha ribadito con voto unanime la volontà di conservare il tasso di interesse allo 0,50% e non ha variato gli stock di acquisti di obbligazioni societarie (10 miliardi di sterline) e acquisti di titoli di Stato (435 miliardi di sterline) del Regno Unito.
Inoltre, il Comitato per la politica monetaria della Banca d’Inghilterra (MPC, l’equivalente del FOMC per la Federal Reserve) ha confermato di voler perseguire l’obiettivo di inflazione del 2%, continuando tuttavia a sostenere la crescita e l’occupazione.
Per quanto attiene il tema caldo di Brexit, la BoE ha voluto prendere atto dei progressi nei negoziati sull’articolo 50 tra il Regno Unito e l’Unione Europea, ma ha anche confermato che, in circostanze eccezionali, potrebbe ribilanciare la velocità con cui l’inflazione è salita e ha superato l’obiettivo con il sostegno che la politica monetaria deve fornire all’attività economica.
In altri termini, anche su questo fronte sembra che la Banca centrale abbia voluto riconfermare la propria specifica attenzione nei confronti della necessità di seguire con costanza l’evoluzione dei negoziati di Brexit e la libertà nell’adeguare la propria azione in base alle esigenze del momento.
Alla luce di questo quadro, l’istituto monetario britannico aveva ritenuto nel precedente meeting di incrementare i tassi di riferimento dello 0,25%, mentre ora ha segnalato in maniera chiara come altri aumenti del tasso arriveranno solamente in maniera limitata e graduale. In conclusione, l’atteggiamento cauto della BoE (il prossimo meeting è previsto l’8 febbraio), pur prendendo atto degli sviluppi di Brexit, non sta spingendo la sterlina, che sta dunque consolidando contro l’euro e guadagnando marginalmente contro dollaro solamente per l’impressione del mercato che le cose stiano andando meglio nelle relazioni con l’UE.
Ad ogni modo, questo scenario non dovrebbe durare a lungo: il certificato passaggio alla “fase due” dei negoziati riporterà presto l’attenzione sull’andamento dell’economia e favorire il recupero della valuta. Il tutto, naturalmente, a patto che i dati macro e i processi Brexit non stravolgano il buon quadro…
Euro Sterlina EUR/GBP
Come abbiamo già anticipato, l’ottimismo per i progressi sul fronte Brexit sta permettendo alla sterlina di diventare protagonista sul mercato, con presumibile recupero nei confronti dell’euro, anche se gradualmente e marginalmente, vista la forza che anche la valuta unica europea dovrebbe esprimere. Pertanto, nel caso in cui la soft-Brexit continuerà a manifestarsi, è possibile prevedere un buon recupero della valuta inglese, senza però attendersi importanti accelerazioni.
Sterlina Dollaro USA GBP/USD
La conferma delle intese fra Regno Unito ed Unione Europea in area Brexit dovrebbe permettere alla sterlina di spingersi ancora su livelli più elevati nei confronti del dollaro. Ad ogni modo, affinché questo quadro possa effettivamente avverarsi, riteniamo sia fondamentale l’evidenza di una soft-Brexit, rigettando così i pericoli di un inasprimento delle relazioni tra le due parti.
Sterlina Yen GBP/JPY
La forza della sterlina sembra confermata anche nei confronti dello yen, e sempre per gli stessi presupposti (il possibile concretizzarsi di una soft-Brexit e la conferma della policy monetaria della BoE). Di contro, dal fronte giapponese il governatore della BoJ Kuroda ha fermato sul nascere possibili indiscrezioni circa l’ipotesi di un cambio di passo, in senso restrittivo, della Banca del Giappone. Per il momento, ci attendiamo movimenti non troppo ampi su questo cambio.
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