Previsioni dollaro, ripartenza dopo una settimana di forza: ecco come investire

Pubblicato da Roberto Rais -

Il dollaro USA ha chiuso la scorsa settimana con un ampio rafforzamento nei confronti delle principali valute componenti il basket di riferimento. Un rafforzamento che si è concretizzato soprattutto nel corso del pomeriggio dello scorso venerdì quando ha inizialmente corretto (sulla delusione di un employment report che ha portato in dote i non-farm payrolls in rialzo di sole 98mila unità contro le attese degli analisti finanziari per circa il doppio), salvo poi riprendersi con nuovo vigore. Cerchiamo dunque di comprendere che cosa potrebbe accadere nei prossimi giorni e come comportarsi sul mercato valutario.

Perché il dollaro si è rafforzato

Le ragioni di questa altalena sono ben note e non è certo la prima volta che si può sperimentare un simile trend. Dal calo post-employment report infatti la valuta verde è riuscita a riprendersi subito sia perché la variazione degli occupati il mese scorso è stata influenzata da fattori climatici particolarmente avversi – ma di natura occasionale – sia perché gli altri dati sul mercato del lavoro sono stati positivi, con il tasso di disoccupazione in calo e con la crescita dei salari che si è rivelata essere abbastanza robusta. Insomma, una volta che il mercato ha digerito con maggiore consapevolezza la vera natura dei dati pubblicati, li ha premiati con maggiore convinzione e bontà, cancellando l’insofferenza iniziale.

Ma non solo: a favorire il recupero della valuta verde hanno altresì contribuito, poco dopo, le nuove dichiarazioni di Dudley, secondo cui la pausa nei rialzi dei tassi in corrispondenza dell’avvio della riduzione dei riacquisti sarà piuttosto ristretta. Proprio in virtù di tale ottimismo, i tassi e i rendimenti sono tornati a salire, trascinando così, intuibilmente, al rialzo anche il biglietto verde su nuovi massimi che erano stati abbandonati a metà marzo, in prossimità del FOMC che ha deliberato il primo rialzo dei tassi del 2017.

Come è andato l’incontro Trump / Xi Jinping

Un altro elemento che ha catturato particolare attenzione negli ultimi giorni è poi stato l’incontro tra il presidente USA Trump e il presidente cinese Xi Jinping. Nonostante i timori, il meeting può essere giudicato piuttosto positivo, con aperture concilianti da parte della Cina, interessata a evitare il rischio di una guerra commerciale con il partner nordamericano.

Cosa accadrà nei prossimi giorni negli USA

Per quanto concerne la settimana in corso, non sembrano esserci degli spunti particolarmente significativi, eccezion fatta per qualche discorso di diversi membri della Federal Reserve, da cui sarà interessante trarre indicazioni in merito alla normalizzazione del bilancio (il primo e più interessante appuntamento, in tal senso, è probabilmente quel che avverrà questa sera con Yellen). Sul fronte dati, i più rilevanti saranno invece quelli di giovedì, con la fiducia di aprile, quelli di venerdì con l’inflazione e con le vendite al dettaglio. Le indicazioni sono di carattere misto.

Come si è comportato l’euro

L’euro ha chiuso la settimana passata in calo marginale contro il dollaro. A indebolire la moneta unica europea sono stati eventi di varia natura, con le dichiarazioni di Draghi di giovedì scorso che hanno contribuito a deprezzare la moneta sulla base delle affermazioni secondo cui in questo momento non ci sono le premesse macro per modificare la guidance sui tassi; invece, il calo di venerdì è stato indotto da quanto avvenuto in area dollaro.

Come si è comportata la sterlina

Passando alla sterlina, anche la valuta britannica ha avuto modo di chiudere la scorsa settimana in calo contro il dollaro, penalizzata sia da quanto avveniva dall’altra parte dell’Oceano Atlantico, sia da quanto avvenuto oltre Manica venerdì mattina, quando sono stati pubblicati i deludenti dati di produzione industriale e di bilancia commerciale.

Il flop di tale parte del calendario macroeconomico ha suscitato particolari interrogativi negli analisti, che hanno interpretato queste delusioni come l’esistenza di nuovi segnali delle ricadute negative che l’incertezza connessa a Brexit potrebbe avere sull’economi britannica. In questa direzione sono andate venerdì alcune dichiarazioni di Carney, con il governatore della BoE che ha affermato come l’incertezza su Brexit possa pesare sulla richiesta di prestiti da parte delle imprese, e come si stiano peraltro già iniziando a osservare segnali di indebolimento dei consumi.

In aggiunta a quanto sopra (già sufficiente per esprimere qualche allarmismo su quanto avverrà), Carney ha ricordato come molti operatori si stiano preparando per Brexit e che in ogni caso sarebbe opportuno cercare di mettere a punto delle strategie per il breve termine e per fronteggiare scenari estremi. Quanto alla politica monetaria, Carney ha affermato che per il momento lo scenario centrale resta quello di una graduale rimozione dello stimolo nei prossimi anni.

Come investire su euro e dollaro nei prossimi giorni

A nostro giudizio, il dollaro dovrebbe conservare le proprie posizioni contro euro e sterlina. I movimenti dovrebbero essere piuttosto limitati, e salvo il caso di sorprese significative dagli USA o di delusioni rilevanti dall’area euro, la correzione dell’euro nei confronti della valuta verde sarà limitata.

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