Nuovo Quantitative easing BCE: previsioni sugli effetti su EUR/USD
La BCE potrebbe scegliere di lanciare un nuovo Quantitative Easing, il programma di allentamento monetario, che nella sua precedente edizione, durata quattro anni, ha permesso di immettere ondate di liquidità nel sistema economico del vecchio Continente, al fine di poter sorreggere l’area euro in maniera più efficace, nella speranza di raggiungere più efficacemente il target dell’Eurotower (ovvero, un’inflazione che tenda al 2%).
Archiviato il QE, sembra che la BCE stia pensando seriamente di rispolverarlo ma… con che conseguenze?
A volte ritornano
Il Quantitative Easing è da considerarsi una misura straordinaria e, come tale, non dovrebbe essere sollevata ordinariamente dalla BCE. È anche per questo motivo che la prima edizione del QE aveva sollevato ben più di qualche perplessità, e che le stesse perplessità siano oggi presenti quando, a distanza di meno di un anno (il precedente QE si è concluso il 31 dicembre 2018), Mario Draghi potrebbe rilanciarlo.
Non sarebbe, comunque, una sorpresa. Mario Draghi non ha mai escluso totalmente un nuovo programma di allenamento monetario nelle sue dichiarazioni, affermando che qualora ve ne fosse il bisogno, avrebbe rimesso mano al piano. Certo è che oggi le cose sono un po’ diverse: Draghi sta per lasciare il suo posto a Christine Lagarde, e non è ancora ben chiaro se l’ex numero 1 del Fmi possa condividere totalmente tale linea di pensiero.
Peraltro, i più critici sottolineeranno come gli obiettivi del primo QE non siano affatto stati raggiunti. Se infatti è vero che è stato utile (più che utile, soprattutto per le economie periferiche) è anche vero che il QE è stato ufficialmente lanciato per condurre l’inflazione a un livello prossimo al 2%, come da piano BCE. Oggi però l’inflazione è ancora più bassa, e non ci sono certo auspici di raggiungimento di tale target nel breve periodo.
Naturalmente, quanto sopra non significa che il QE sia stato inutile. Il vero motivo per cui è stato lanciato non è infatti quello legato strettamente all’inflazione, bensì quello di garantire un corposo stimolo all’economia. Dopo una ripresa faticosa, oggi l’economia dell’eurozona sta attraversando un periodo di particolare difficoltà e incertezza. Quanto basta, forse, per indurre la BCE a comprendere che questo è il momento giusto per riprovarci, soprattutto alla luce dei comportamenti della Fed, dall’altra parte dell’Atlantico.
Che effetti sono attesi
Ma quali saranno gli effetti del nuovo Quantitative Easing sul Forex? Difficile prevederli con certezza, anche se in linea teorica potrebbe condurre a un indebolimento della valuta, così come avvenuto in occasione del primo QE, quando l’euro si è svalutato sul dollaro di circa un terzo del suo valore.
Dunque, è possibile che la stessa cosa succeda ancora una volta, con l’euro che potrebbe svalutarsi rispetto al dollaro, e magari raggiungere quel livello di parità solo sfiorato nella scorsa occasione.
Attenzione, però. Considerato che parliamo di un cambio tra due valute, bisognerà altresì comprendere che cosa farà la Federal Reserve. Se anche la banca centrale americana dovesse abbassare i tassi, come sembra più probabile, l’effetto del QE europeo sul Forex potrebbe essere smorzato o nullo… rit
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