I motivi del rally nel cambio euro-dollaro dopo le manovre della BCE
Nella giornata di ieri 10 Marzo 2016 il cambio euro-dollaro ha passato una fase di altissima volatilità, dovuta alla conferenza stampa di Mario Draghi, Presidente della Banca Centrale Europea, che ha spiegato ai giornalisti presenti le nuove manovre economiche messe in atto per l’Europa. Misure economiche molto importanti, che Mario Draghi ha annunciato essere necessarie per il cattivo stato dell’economia dell’Eurozona, ma anche dell’economia globale. Infatti, la Banca Centrale Europea aveva già avviato il piano Quantitative Easing da tempo, con lo scopo di portare l’inflazione intorno ai livelli del 2.0%, quando invece si trovava nel limbo dello 0.00%. Nella riunione avvenuta ieri, sono state prese decisioni ancora più drastiche, tutte prese con lo scopo di scongiurare un rischio deflazione per l’intera Eurozona. Era scontato che notizie del genere avrebbe agito sul cambio euro-dollaro, andando ad influenzare il suo andamento. Anche se i risultati sono stati molti diversi rispetto a quelli previsti.
Il cambio euro-dollaro infatti, durante le ore della conferenza stampa, è caduto in una fase di altissima volatilità. Inizialmente, come si può vedere anche dal grafico qui sotto, il cambio euro-dollaro è calato a picco, toccando il minimo giornaliero di 1.0820. Sembrava scontato che la discesa continuasse. Eppure, man mano che il Presidente BCE Mario Draghi elencava ai giornalisti le varie manovre, oltre a rispondere alle loro domande, il cambio euro-dollaro ha preso la direzione completamente opposta. Infatti, con un forte rally, ha guadagnato ben quasi 400 pips in mezza giornata. Un movimento rialzista davvero forte, ma che in molti non si sono riusciti a spiegare.
La Banca Centrale Europea ha messo in campo differente manovre finanziarie, tutte importanti, come:
- Aumento del piano Quantitative Easing a 80 miliardi di euro al mese
- Taglio dei tre tassi principali, con il tasso di rifinanziamento portato in pratica allo zero e quello sui depositi in territorio ancora più negativo a -0.4%
- Acquisto di bond aziendali non bancari con rating investment grade
- Lancio di quattro nuove aste di LTRO a partire da Giugno 2016 con scadenza a 4 anni
Andiamo quindi a vedere quali sono stati i potenziali motivi che hanno spinto gli investitori ad agire in maniera opposta, andando a comprare euro anziché vendere. Infatti, ciò che ci si aspettava dai mercati era una forte svalutazione sull’euro. Un movimento ribassista che inizialmente aveva preso piede nel cambio euro-dollaro, ma che non è durato molto a lungo, dando il via ad un rally rialzista molto forte. Rally che probabilmente ha preso contropiede molti investitori che puntavano invece sul ribasso nel cambio euro-dollaro.
I tre motivi del rally nel cambio euro-dollaro dopo coonferenza stampa BCE
- Le mosse svolte dalla Banca Centrale Europea hanno un certo peso, che di certo non è passato inosservato agli investitori. Specie i tagli sui tassi di interesse. Anche se lo stesso Mario Draghi ha ripetuto più volte che la BCE non programma di tagliare ulteriormente i tassti di interesse, ma che al massimo si potranno cercare vie diverse dal solito. Messaggio recepito dagli investitori, che però hanno notato che la manovra effettuata dalla BCE sembra quasi una sorta di “ultimo colpo” in canna. Come se la Banca Centrale Europea si fosse giocata il tutto per tutto, non avendo ora più altre cartucce da sparare per combattere la deflazione.
- In campo di analisi tecnica per il medio-lungo termine, un rialzo del cambio euro-dollaro era uno scenario probabile. A Maggio 2014 il cambio euro-dollaro viaggia intorno ai valori di 1.40, deprezzandosi poi molto rapidamente e toccando anche i minimi di 1.05, tornando poi a viaggiare intorno ai livelli di 1.08. Perciò, una fase correttiva rialzista di breve-medio termine con target 1.15, può essere uno scenario possibile per il cambio euro-dollaro, che atualmente viaggia intorno al valore di 1.11.
- Bisogna calcolare anche la debolezza che vi è nel dollaro americano. Se il rally è stato possibile infatti, è anche perché una parte di investitori non ha puntato sul dollaro. Il motivo è molto semplice ed è collegato all’indecisione della Federal Reserve Americana sui tassi di interesse. Il dollaro sta facendo faticare a salire, sia contro le valute principali come l’euro, sia con le valute più deboli di economie emergenti. La debolezza del dollaro ha quindi favorito l’euro.
Per questi motivi appena elencati sembra davvero difficile che il cambio euro-dollaro possa tornare su i suoi passi. Ovvero tornare a essere scambiato intorno al valore di 1.08, almeno nel breve-medio termine. Sarà importante vedere come si svilupperà la settimana prossima di trading forex, per vedere se vi sarà un netto passo indietro o meno. Ancora più improbabile invece, lo scenario che il cambio euro-dollaro arrivi a toccare il minimo di 1.05, anche perché adesso il cambio euro-dollaro si trova in un altro canale di trading laterale, compreso tra i valori di 1.109 e 1.1375. Sicuramente il cambio euro-dollaro andrà a testare il livello di supporto di 1.109, e sarà importante vedere se lo romperà, oppure se rimbalzerà verso l’alto, continuando a rimanere in questo canale di trading.
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