Euro, nessun supporto dalla riunione BCE della settimana
Con il meeting BCE in programma nei prossimi giorni, sempre più analisti sono oramai certi che sia molto improbabile, per l’euro, trovare una mano “salvatrice” dalla Banca centrale europea, i cui responsabili politici si incontrano nel breve termine.
Di contro, sempre più osservatori non si aspettano più che la valuta unica europea possa rafforzarsi con il progredire dell’anno, con una convinzione che – in tale ottica – si sta facendo sempre più pressante. Una visione che si è poi accentuata dopo il meeting di metà giugno della BCE, quando il presidente Mario Draghi ha dissipato le aspettative di inasprimento della propria policy dall’inizio del 2019. Da allora le tensioni commerciali indotte dagli Stati Uniti sono aumentate in maniera notevole, e l’inflazione core nell’area dell’euro è stata rivista al ribasso: quanto basta, forse, per poter conferire alla BCE un incentivo a cambiare indirizzo in tempi brevi.
La divergenza politica tra la Federal Reserve e la BCE è un altro fattore che sta frenando l’entusiasmo sull’euro. I rendimenti dei titoli a breve termine, che di solito sono più sensibili ai cambi di opinione sulla politica monetaria, sono a favore del dollaro: il differenziale di rendimento biennale tra titoli del Tesoro USA e i Bund tedeschi si è inoltre ampliato la scorsa settimana a oltre 300 punti base, il massimo nella serie storica, iniziata negli anni ‘90.
Finora, l’euro si è indebolito di circa il 2,5 per cento dall’inizio del 2018, con un valore di circa 1,17 dollari alla chiusura di venerdì. La previsione media ottenuta attraverso un sondaggio Bloomberg riferisce che la valuta potrebbe salire ancora, a 1,18 dollari, entro la fine del 2018 ma… evidentemente, si tratta già di contenimento notevole rispetto alla previsione di 1,26 dollari che fu fatta a maggio.
Permangono inoltre le preoccupazioni per il fatto che l’attuale guerra commerciale a colpi di dazi tra Stati Uniti e Cina possa trasformarsi in una disputa valutaria che susciterà probabilmente preoccupazioni da parte dei responsabili politici della BCE.
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