Euro dollaro, cosa attendersi dai dati macro di oggi e come investire
Il cambio EUR/USD continua ad essere scambiato intorno a 1,21, incapace di recuperare quota dopo il colpo subito dalla pubblicazione dei buoni dati macro statunitensi di ieri. Tutti gli occhi sono ora puntati sui dati dei Nonfarm Payrolls per il mese di maggio che – secondo le aspettative degli analisti – dovrebbero mostrare un aumento di 664.000 posti di lavoro.
In questo contesto l’euro/dollaro sta soffrendo di uno slancio al ribasso sul grafico a quattro ore, scendendo sotto la media mobile semplice a 200. Tuttavia, il Relative Strength Index si sta avvicinando al marchio 30, e la caduta sotto questo livello metterebbe il cambio in territorio di ipervenduto.
Ciò premesso, sotto il profilo tecnico vediamo come la prima linea di supporto attenda il cambio a 1,2105, seguito da 1,2055, e poi 1,2015, 1,20 e 1,1945. Di contro, la resistenza è al massimo giornaliero di 1,2130, seguita da 1,2160, 1,2175 e 1,22.
Ciò premesso, l’esito a brevissimo termine del cambio dovrebbe dipendere dai Nonfarm Payrolls. Ricordiamo infatti che il biglietto verde ha beneficiato dei solidi dati che indicano un’accelerazione dei posti di lavoro e una ripresa dell’inflazione, con l’ADP che ha riportato un balzo di 978.000 posti di lavoro nel settore privato. Sebbene questo sia l’indizio più diretto verso l’NFP ufficiale, la correlazione tra i due dati non è sempre stata garantita in epoca pandemica.
Un’altra ragione per aspettarsi un report sull’occupazione un po’ sottotono viene dalla componente occupazionale dell’indice dei direttori d’acquisto dei servizi ISM. Similmente a quanto avvenuto con il PMI manifatturiero pubblicato all’inizio della settimana, il dato ha mostrato un rallentamento delle assunzioni.
Alla luce di tutto ciò, i Nonfarm Payrolls dovrebbero mostrare un balzo di 664.000 posizioni a maggio, molto al di sopra delle 266.000 inizialmente riportate per aprile. È essenziale notare che gli NFP saranno probabilmente costituiti da sostanziali revisioni. E che anche con un numero robusto per maggio in aggiunta a una cifra migliorata per aprile, la Fed valuterà ancora probabilmente che almeno sette milioni di persone devono ancora tornare ai loro lavori pre-pandemia.
Dall’altra parte dello stagno, l’euro rimane sostenuto dal rapido calo dei casi di COVID-19 nel vecchio Continente, ma questo elemento è oramai da tempo incorporato nel cambio.
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