Dollaro in rafforzamento dopo riunione BCE
L’indice del dollaro statunitense ieri si è rafforzato dello 0,6%. A farne le spese è stato soprattutto l’euro, che dopo la riunione della Banca Centrale Europea ha ceduto un punto sulla valuta verde, rompendo il supporto di 1,12. In mattinata scambia lievemente sotto tale soglia.
Ad ogni modo, è ben probabile che, dopo una debolezza determinata dall’annuncio accomodante delle attese della BCE, l’euro proverà a risalire sopra tale supporto. A generare spinta al dollaro sono state altresì le parole di Williams, della Fed di New York, che ha confermato come lo scenario americano sia solido, ma che la presenza di rischi rende appropriato non fornire alcuna guidance sul sentiero futuro dei tassi, e che in questo momento i tassi sono “dove dovrebbero essere”, con conseguente assenza della necessità di fornire indicazioni in una direzione o nell’altra.
La nuova linea di policy monetaria della Fed dopo la riunione di gennaio ha dunque ridimensionato nel medio lungo termina la forza del biglietto verde, con l’euro che potrebbe tornare a trarre giovamento dopo le sorprese delle ultime ore.
Per quanto attiene le altre valute, dopo le parole di Williams lo yen ha recuperato terreno contro il dollaro per +0,6%, riportando il cross sopra 111,00. La sterlina ha invece ceduto lo 0,7% contro il dollaro scendendo a 1,3091 proseguendo il riassestamento visto dalla settimana scorsa in attesa delle votazioni della prossima settimana alla Camera dei Comuni in un contesto di sempre maggiore probabilità del rinvio della procedura di uscita. Contro l’euro, dopo un rafforzamento della moneta unica nella mattinata di ieri, la conferenza stampa di Mario Draghi ha contribuito a far invertire il corso.
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