Analisi dei Market Movers per l’EUR/USD della settimana 28 Settembre – 2 Ottobre 2015

Pubblicato da SimoneDP -

Ogni settimana si possono trovare notizie a livello economico molto importanti, che possono influenzare i movimenti presenti nello scambio valute del mercato del Forex. Specialmente la coppia di valute EUR/USD (la coppia più scambiata in tutto il mercato del Forex) risente molto di notizie a livello europeo ed americano. Queste notizie rientrano nella definizione di “Market Mover”: una qualsiasi notizia che impatti direttamente o indirettamente sull’economia di un paese in maniera fondamentale.  Una notizia classificata come market mover può essere, per esempio, un indicatore economico, dei dati economici rilasciati, dei discorsi fatti da presidenti di banche (come la BCE oppure la Federal Reserve americana), dei fattori politici ma anche economici e a volte pure sociali.

Passiamo quindi ad analizzare da vicino la situazione che riguarda la coppia euro/dollaro per la settimana dal 28 Settembre al 2 Ottobre 2015, andando ad elencare e mostrare i principali market movers della prossima settimana.

Analisi market movers EUR/USD settimana 28 Settembre – 2 Ottobre 2015

Calcolando l’apertura della coppia EUR/USD e la sua chiusura nella scorsa settimana, si può notare che ha chiuso in negativo con un ribasso del 0,76%. Ad inizio settimana le previsione erano di tipo rialzista dopo la notizia rilasciata dalla Federal Reserve sul mancato aumento dei tassi di interesse. Ma sfortunatamente vi è stato un grosso ed inaspettato imprevisto: lo scandalo Volkswagen (come abbiamo già trattato in questo nostro articolo).

A causa dello scandalo Volkswagen gli investitori hanno preferito vendere l’euro e rifugiarsi nel dollaro, anche perché l Volkswagen sta per andare incontro a multe salatissime (solo dall’America si parla di oltre venti miliardi di dollari in multe) che rischiano di portarla sulla bancarotta. Uno smacco difficile da mandar giù per l’industria tedesca, leader dell’industria europea soprattutto in ambito automobilistico; e senza scordarsi che Volkswagen è uno degli asset del gruppo automobilistico più importante del pianeta, il Volkswagen Group. Che ora andrà incontro ad un danno di immagine irreparabile oltre che economico.

Ecco quindi spiegato il ribasso che è avvenuto il 18 Settembre 2015, che ha portato il valore della coppia EUR/USD da 1.1435 a 1.1305. Una bella botta insomma. Un downtrend che è proseguito portando il valore a 1.1120 nella giornata del 22 Settembre 2015.

Coppia-Euro-Dollaro

 

La situazione adesso può farsi interessante per gli investitori. Come vedete dal grafico mostrato qua sopra infatti (dove sono state applicate anche le bande di Bollinger), il movimento dei prezzi della coppia di valute EUR/USD è destinato ad oscillare in una fase di mercato laterale tra i valori di 1.1085 e 1.1467.

Il valore massimo dove è stata impostata la resistenza è del giorno 15 Maggio 2015.
Il valore minimo dove è stato impostato il supporto è del giorno 3 Settembre 2015.

Spendendo due parole sulla resistenza si può dire che è una resistenza alquanto “testata” nel corso dei mesi: a partire da Maggio 2015 fino a Settembre 2015. Potete notare infatti che nel periodo da Giugno a Luglio, i prezzi si sono avvicinati alla resistenza (da notare i massimi delle candele, ovvero le shadows, le ombre delle candele) senza mai superarla. L’unica rottura della resistenza è avvenuta il 24 Agosto 2015, per poi tornare al di sotto nelle due giornate successive. I prezzi si sono riavvicinati alla resistenza nella giornata del 17 settembre 2015, ma il giorno dopo è avvenuto lo scandalo Volkswagen che ha gettato in un ribasso il prezzo della coppia di valute EUR/USD.

I prezzi hanno quindi toccato il supporto nella giornata del 22 settembre per testarlo e rilanciarsi verso l’alto. Come inoltre potete ben vedere dalle bande di Bollinger,  esse si stanno “restringendo”, sintomo di un mercato laterale in arrivo. Bisognerà quindi tenere sott’occhio i movimenti dei prezzi all’interno delle bande, per aspettare la rottura di una resistenza o supporto: fattore che dipenderà molto anche dall’evolversi della situazione Volkswagen. Ricordiamo infatti che vi è lo spettro della bancarotta per il colosso tedesco, che se diventasse realtà, causerebbe sicuramente un ulteriore ribasso nei prezzi con un rischio netto di rottura del supporto.

Poi, ciò che accadrebbe dopo una eventuale rottura del supporto sarà da seguire con cautela: è possibile un rientro della fase di mercato laterale oppure l’inizio di un vero e proprio ribasso. Ripetiamo, molto dipende dalla gravità in cui sta cadendo la situazione Volkswagen. Più grave è, maggiore è l’eventualità di una rottura del supporto con relativo inizio di un ribasso, dato che gli investitori preferiranno il dollaro all’euro in una situazione del genere.

Concludiamo con una carrellata di notizie importanti in ambito economico e quindi influenti per il cambio euro-dollaro da tenere sicuramente sotto controllo:

  • Nella giornata di lunedì 28 settembre è da controllare il dato economico sul mercato immobiliare degli Stati Uniti, con i contratti di vendita pendenti di abitazioni previsto allo 0,5%.
  • Nella giornata di martedì 29 settembre invece è da controllare il rilascio dei dati riguardanti il rapporto sulla fiducia dei consumatori, previsto in calo a 96,1 rispetto al precedente 101,5.
  • Nella giornata di mercoledì 30 settembre bisogna fare attenzione a i dati sulla disoccupazione in Germania e l’indice dei prezzi al consumo nell’Unione Europea su base annua.
  • Nella giornata di giovedì 1 ottobre saranno rilasciati i dati relativi all’indice dei direttori degli acquisti del settore manifatturiero tedesco, previsto stabile a quota di  52,5. Nel pomeriggio invece verranno rilasciati i dati relativi all’indice ISM dei direttori degli acquisti del settore manifatturiero americano.
  • Nella giornata di venerdì 2 ottobre invece vi saranno due notizie economiche molto importanti e fondamentali, da tenere assolutamente d’occhio, dato che avranno risvolti certi sull’andamento dell’EUR/USD. Si tratta dei dati relativi al non farm payrolls e i dati relativi all’indice di disoccupazione statunitense (previsto stabile a livello 5,1%). Per quanto riguarda il non farm payrolls ne abbiamo trattato anche in questo altro nostro articolo.

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