Le caratteristiche tecniche delle obbligazioni
I pagamenti periodici a titolo di interesse
A fonte del finanziamento ricevuto l’emittente di un prestito si impegna ad effettuare una serie di pagamenti periodici a titolo di interesse,tecnicamente denominati cedole. Tali pagamenti possono essere di entità prefissata o variabile.
Nel primo caso, le’mittente versa agli investitori – ad intervalli regolari predefiniti – una serie di cedole calcolate applicando il tasso di interesse fissato a priori al valore nominale del prestito. Tale tasso prefissato può essere invariato per tutta la durata del prestito oppure possono essere definiti diversi livelli di tasso per le varie cedole. In particolare, si parla di obbligazioni step – up laddove sia prevista l’applicazione di tassi via via crescenti nel tempo, mentre di parla di obbligazioni step – down nel caso opposto. In ogni caso, l’elemento qualificante è dato dalla conoscenza a priori dell’entità dei flussi che verranno versati dall’emittente.
Nel secondo caso (obbligazioni a tasso variabile) i tassi da applicare nel calcolo degli interessi periodici non sono invece conosciuti a priori, ma vengono definiti man mano sulla base di precisi parametri di mercato, prescelti al momento dell’emissione ed indicati nel regolamento del prestito. Sulla base della natura di tali parametri di riferimento, vengono comunemente distinte quattro diverse tipologie di indicizzazione: finanziaria, azionaria, reale e valutaria.
INDICIZZAZIONE FINANZIARIA
L’indicizzazione è di tipo finanziario quando l’entità dei pagamenti cedolari è ancorata all’andamento di uno o più di interesse periodicamente rilevati sul mercato. L’obiettivo perseguito è quello di evitare un progressivo disallineamento fra le condizioni del prestito obbligazionario e le condizioni pro tempore prevalenti in un dato comparto creditizio di riferimento.
Il caso più comune è quello che prevede una connessione fra il tasso di interesse pagato agli obbligazionisti e l’evoluzione del livello di tassi idi interesse praticati nel mercato dei presititi interbancari; i paramentri maggiormente usati sono gli indicatori LIBOR ed EURIBOR. Alternativamente può essere prevista una connessione fra l’entità delle cedole pagate agli obbligazionisti e il livello di rendimento offerto da un titolo di debito specificato oppure un paniere di titoli di debito, generalmente a breve termine. Un esempio sono i Certificati del Tesoro (CCT) emessi dal Tesoro italiano.
Una variante particolarmente a partire dai primi anni 2000 è quella delle obbligazioni constant maturiy swap.
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