Il G20 che ha avuto luogo in Canada nel fine settimana non è destinato a lasciare grandi tracce. I mercati finanziari si attendevano poco e non è successo nulla di più. L’impegno per la riduzione del deficit deve guidare le politiche degli Stati, questo è stato ribadito. Al contempo dovrebbero essere approntate efficaci misure per consentire lo sviluppo della domanda privata. Le due cose, però, non sembrerebbero perfettamente compatibili.
Lo scenario che continua a delinearsi dice inevitabilmente “dollaro”, destinato ad apprezzarsi ancora maggiormente nei confronti dell’euro secondo molti esperti. Tra questi John Taylor, numero uno di FX-Concept , il più importante fondo hedge specializzato nell’investimento in valute. La sua convinzione è che il piano di salvataggio da circa 1.000 miliardi di dollari messo a punto dai vertici europei non funzionerà in assenza di una rivalutazione del dollaro.
Taylor aveva previsto l’accelerazione del dollaro a marzo, quando la valuta americana si è portata in breve da 1,35 a 1,20 nei confronti dell’euro. Ma per fine anno le attese sono ben altre: il dollaro è visto alla pari nei confronti dell’euro, il che avrebbe effetti non da poco sulla competitività delle merci europee, ma sarebbe probabilmente ben al di là di quanto gli stessi Stati membri votati all’esportazione auspicano.
Viaggiando tra 1,23 e 1,24, dunque, il dollaro si starebbe prendendo solo una “pausa”, prima di riprendere a correre. Nel frattempo l’Europa attende per martedì dati sul sentiment economico che potrebbero uscire già “vecchi”. Le previsioni danno in leggero peggioramento quelli generali, da 63,3 a 62,9 punti. In miglioramento quello dei consumatori, ma da -18 a -17 punti rimarrebbe ancora assai lontano da un livello accettabile.
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