Obbligazioni garantite: cambiando completamente fronte, le obbligazione garantite sono titoli di debito che godono invece di una tutela particolare in caso di insolvenza, in quanto beneficiano di un diritto di prelazione su determinati beni dell’attivo di bilancio dell’emittente. Uno dei casi più importanti in questa categoria è sicuramente rappresentato dalle cosìdette pfandbriefe utilizzate dalle banche ipotecarie tedesche.
Le pfandbriefe sono obbligazioni che possono essere emesse solo elusivamente a fronte e con la garanzia di crediti ipotecari dotati di determinati requisiti qualitativi minimi, di crediti verso il settore pubblico oppure di crediti garantiti da enti pubblici. Nel caso di un eventuale fallimento dell’emittente, gli investitori in questo tipo di titoli vengono soddisfatti prioritariamente e collettivamente attraverso la liquidazione dei crediti destinati alla loro copertura.
Per maggiore tutela, la loro regolamentazione in materia prevede che la permanenza di un sufficiente quantitativo di attivi a garanzia delle obbligazioni in circolazione debba essere costantemente mantenuta dal prenditore, provvedendo – laddove se ne evidenzi la necessità – alle dovute integrazioni. Nel corso degli anni novanta il mercato di questi titoli è cresciuto moltissimo, anche grazie ad alcune riforme che hanno migliorato significativamente la liquidità, in passato piuttosto limitata.
Sulla scia di tale successo, praticamente tutti gli stati europei hanno deciso di introdurre o rivitalizzare strutture contrattuali molto simili. Sono nate così o “risorte” le obligations foncières in Francia, le cèdulas hipotecarias in Spagna, le asset covered securieties in Irlanda, le letters de gage hyphothècaire in Lussemburgo. La disciplina italiana delle obbligazioni bancarie garantite è arrivata con un notevole ritardo rispetto ad altri Paesi europei, con il D.M. Economia e Finanza del 14 dicembre 2006, n. 310 e le connesse disposizioni di vigilanza della Banca d’Italia, varate nel mese di luglio del 2007. Nel complesso il mercato europeo dei covered bond bancari ha raggiunto progressivamente dimensioni decisamente ragguardevoli: secondo i dati della Banca dei Regolamenti Internazionali, a fine 2007 la consistenza di titoli in circolazione ammontava a 1.600 miliardi di euro.
E le nuove emissioni annunciati nel corso dello stesso anno superava abbondantemente i 300 miliardi di euro. La struttura di fondo adottata nei vari Paesi in cui lo strumento è stato regolamentato ricalca da vicino quella delle originali pfandbriefe tedesche, anche se vi sono alcune differenze tecniche, soprattutto per quanto riguarda le caratteristiche dei crediti utilizzabili come garanzia e il novero dei potenziali emittenti.
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