Quando il trading si fa duro…

Lavorare con indici, azioni e valute richiede una preparazione mentale sufficientemente attrezzata per affrontare al meglio i momenti difficili. La reazione più adatta di fronte al calo improvviso di un titolo o all’andamento inaspettato di un cross valutario é cercare di mantenere la razionalità ed il buon senso necessari ad inquadrare la situazione nella sua interezza.

Nel caso del Foreign Exchange Market sono numerosi i punti di riferimento che consentono di individuare le probabilità di recupero di una posizione in perdita, e riuscire a determinarli è spesso indice di talento e competenza.

In merito, penso che gli operatori migliori siano coloro i quali riescono prima di altri ad interpretare il mercato e le tendenze primarie, che l’inatteso e l’imprevisto può interrompere. Tutte le volte che si inserisce un ordine al computer, si sfida il rischio e ci si espone al pericolo di perdere soldi, per questo il mercato ci paga. Il rischio quantifica il compenso di un’operazione che ha avuto successo. 

Purtroppo non esiste un tipo di investimento che non generi una certa dose di preoccupazione e quando si investe esiste sempre la possibilità che qualcosa non vada per il verso giusto, una trade a rischio zero non é stata ancora inventata.

Accertato dunque che una situazione eccezionale può verificarsi, l’uso adeguato del dispositivo automatico di gestione della perdita, il c.d. stop loss, misurato sulle estensioni di prezzo che la quotazione può subire in virtù delle strategie di mercato, permette di metterci al riparo e considerare la possibilità di attendere un possibile recupero.

Condivido pienamente che gestire la tensione sia questione di allenamento, tuttavia la consapevolezza del funzionamento delle dinamiche degli scambi di valuta, quando corredata da un corretto uso della leva finanziaria, permettono di tenere sotto controllo lo stress , rispettando la salute , che certamente ha un valore capitale di ben altra dimensione.

Appuntamento a lunedì su forexguida.com

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