Borsa Italiana Spa

Pubblicato da Luca M -
borsa_tecnicaBorsa Italiana Spa nasce ufficialmente il 2 gennaio 1998, quando si pone fine al processo di privatizzazione iniziato nel 1996 con il Decreto Eurosim. Questo nuovo organo così costituito, dovrebbe meglio rappresentare più da vicino gli interessi di emettenti, intermediari ed investitori e nello stesso tempo cogliere con maggior rapidità le tendenze in atto sui mercati internazionali. Il tratto imprenditoriale di questo nuovo ente, ha poi portato alla separazione tra le funzioni di vigilanza (esercitate dalla Consob e dalla Banca d’Italia) e di gestione e regolamentazione (trasferite agli operatori).
Inoltre Borsa Italiana gode di ampia autonomia nella:
  • Definizione dell’organizzazione e del funzionamento dei mercati
  • Disciplina dei requisiti e delle procedure di ammissione e permanenza sul mercato per le società emittenti e per gli intermediari
  • Gestione dell’informativa societaria
  • Vigilanza e gestione del mercato

E ancora non gestisce solo il mercato azionario, ma anche quello dei prodotti derivati, dei titoli a reddito fisso, dei cover warrants, e dei certificates. E detiene anche una partecipazione di maggioranza (60,37%) di MTS Spa, la società di gestione del mercato all’ingrosso dei titoli di Stato. Nel tempo ha anche realizzato importanti acquisizioni ed avviato importanti collaborazioni con alcuni dei player più importanti del settore, come ad esempio Cassa di Compensazione e Garanzia, Monte Titoli Spa, MTS Group, Servizio Titoli, Bit System, Piazza Affari Gestioni & Servizi.
Ma la storia procede fino al 2007, quando Borsa Italiana perde la propria autonomia venendo acquistata London Stock Exchange (LSE) e passando sotto il controllo della holding del gruppo. Nasce una super – borsa da oltre 5 miliardi di capitalizzazione, più di 3500 società quotate ed una posizione leader sia nel mercato azionario, sia mercato dei titoli di stato ad MTS che era dentro Piazza Affari. Formalmente le due società continuano a rimanere del tutto indipendenti da un punto di vista dell’autonomia giuridica e gestionale, mentre le due piazze finanziarie vengono integrate.
Ma questo processo di integrazione non riguarda solo l’Italia. Infatti le borse di Parigi, Bruxelles, Amsterdam e Lisbona creano Euronext, mentre le borse dell’asse baltico – scandinavo originano OMX. Queste integrazioni sono chiaramente supportate da alcune motivazioni, tra cui le principali, la possibilità di sfruttare le sinergie organizzative, aumentare la diversificazione degli investimenti ed incrementare la liquidità dei mercati. Per gli investitori, questo si traduce in una “unica entrata” sui mercati, che consente una riduzione dei costi ed un beneficio in termini di liquidità. Ed a concludere questa stagione di fusioni, si integrano anche il NYSE (New York Stock Exchange) con Euronext ed il Nasdaq National Association of Securities Dealers Automated Quotation), ossia il mercato elettronico dei titoli tecnologici) con OMX, modificando quindi l’assetto delle borse a livello internazionale.


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