L’UNIONE MONETARIA EUROPEA
Ma la cosa più importante è che all’interno dell’UEM, il singolo Paese non può più modificare il proprio tasso di cambio e non rivalutare o svalutare la propria moneta. Il Paese che entra accetta il cambio di 1:1 con tutti i Paesi che ne fanno parte. Ma è così importante per una nazione non poter modificare più il cambio della propria moneta? Assolutamente sì! Facciamo riferimento alla storia dell’Italia quando nel 1970 per comprare un marco tedesco occorrevano 172 lire; alla fine degli ’90 per comprare un marco tedesco occorrevano 1000 lire. Quindi perché la lira si è svalutata così tanto rispetto al marco? Per una serie di ragioni sicuramente, ma la più importante è da ricercare nella diversa intensità dell’inflazione italiana rispetto a quella tedesca. Dunque, come mai si è verificata la necessità di aumentare il cambio lira/marco tedesco? Perché tra il periodo ’70 – ’90, se andiamo a vedere il tasso di crescita dell’indice dei prezzi in Italia ed in Germania, i prezzi in Italia sono saliti di più rispetto a quelli tedeschi. Quindi la domanda sorge quanto mai spontanea, qual è la correlazione quindi tra cambi ed inflazione? Come si comporteranno quindi i consumatori italiani? In un mercato aperto come il nostro, gli acquirenti italiani preferiranno sempre di più comprare prodotti in Germania ed al contrario nessun tedesco vorrà chiaramente comprare prodotti italiani. La logica conseguenza è che le aziende producono meno, perdendo quindi competitività. Quindi un Paese che ha sistematicamente un’inflazione più elevata rispetto ad un altro, deve assolutamente correre ai ripari; e per l’Italia questo correre ai ripari si è tradotto nella svalutazione della lira. Ovviamente, il consumatore italiano troverà i prodotti italiani meno cari rispetto a quelli tedeschi; ma allo stesso modo i tedeschi troveranno convenienti anche i prodotti italiani, comprandoli.
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