Ma cos’è il PIL? (approfondimento)
Il termine deflatore del PIL è un’operazione che consente di togliere la componente inflazionistica dal PIL Nominale, che come abbiamo visto prende in considerazione sia la variazione nei prezzi che nelle quantità. Tuttavia, per poter ricavare questo dato, cioè la componente inflazionistica, si dovrebbe essere in possesso di un altro importante dato, indice dei prezzi.
Def.: il deflatore del PIL coincide quindi con l’indice dei prezzi.
Quindi l’indice dei prezzi è un calcolo che viene effettuato per prendere in considerazione il prezzo di un bene al tempo T, con quello che aveva al tempo T-1 ( o T+1). La variazione percentuale del CPI (indice dei prezzi al consumo) misurerà quindi la dinamica inflazionistica.
Ma come ricavarci il CPI? Dovremmo molto semplicemente tenere in considerazione un paniere, ossia un insieme di beni e/o servizi rappresentativo dei consumi effettivi relativo ad un periodo di tempo specifico che è generalmente l’anno (che potrà essere genericamente indicato con T). Pertanto, esisteranno diversi panieri in quanto la dinamica inflazionista è un fenomeno che colpisce in maniera diversa i soggetti, i settori produttivi, le grandezze macroeconomiche, e altri. Conseguentemente, in base ai panieri di riferimento, otterremo risultati diversi; ad esempio in alcuni casi è possibile registrare un andamento negativo dell’inflazione (fenomeno che darà vita ad una curva gaussiana in termini grafici).
Calcolo della dinamica inflazionistica (indice di Laspeyres)
INFLAZIONE = (pt * p0) / (p0 * q0)
Dove pt , qt ( con t = 0, 1, 2, 3,…) sono prezzi e quantità relativi al periodo corrente; mentre p0, q0 saranno prezzi e quantità di relativi al periodo di riferimento.
Esempio di calcolo della dinamica inflazionistica relativa al periodo 2000 – 2001:
INFLAZIONE = (prezzi 2001 * prezzi 2000) / (quantità 2000 * quantità 2000)
Come si può intuire, in definitiva il calcolo dell’inflazione sarà semplicemente dato da:
INFLAZIONE = prezzi 2001 / quantità 2000
Infine un altro importante concetto a cui si può fare riferimento è il tema del valore aggiunto. Questa è una grandezza che può essere calcolata a partire dalle aziende; ossia se decidessimo di sommare i valori aggiunti di tutte le aziende rappresentative di un Paese in un determinato periodo di tempo T, otterremo niente meno che il PIL: Cosa rappresenta quindi nel concreto il valore aggiunto? Intuitivamente rappresenta la misura del contributo produttivo vero di quell’impresa e questo coincide quindi col dire che il valore aggiunto di un’impresa è un pezzettino del PIL del Paese. Ne consegue che sarà quindi possibile disaggregare il PIL non solo per aree geografiche, ma che per settori di attività o altri parametri ancora.
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