L’EUR/USD continua a subire pressioni di vendita sopra il livello psicologico di 1,0500 durante la sessione europea di mercoledì. La coppia di valute principali scende a causa di una forte ripresa del dollaro statunitense (USD).
L’Indice del Dollaro USA (DXY), che misura il valore del biglietto verde rispetto a sei principali valute, registra un netto recupero fino a quota 106,50 dopo un’apertura debole vicino al minimo di 11 settimane a 106,10 segnato in precedenza nella giornata.
Il dollaro trae vantaggio dalla forte ripresa dei rendimenti obbligazionari statunitensi, che erano in calo da quasi un mese. I rendimenti dei titoli del Tesoro USA a 10 anni balzano vicino al 4,33% dopo aver toccato un nuovo minimo di 13 settimane attorno al 4,28% nelle ore precedenti.
Il via libera della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti al piano di taglio fiscale da 4,5 trilioni di dollari del presidente Donald Trump ha spinto i trader a liquidare i titoli di Stato, ipotizzando che una riduzione delle tasse per i privati possa aumentare il loro potere d’acquisto.
Un simile scenario alimenterebbe pressioni inflazionistiche e costringerebbe la Federal Reserve (Fed) a mantenere i tassi di interesse nell’attuale intervallo del 4,25%-4,50% più a lungo.
Per nuovi indizi sullo stato attuale dell’inflazione, gli investitori attendono i dati dell’Indice dei Prezzi delle Spese per Consumi Personali (PCE) di gennaio, che saranno pubblicati venerdì. Il dato core dell’inflazione PCE – il parametro preferito dalla Fed poiché esclude alimenti ed energia, soggetti a maggiore volatilità – è stimato in rallentamento al 2,6% su base annua, rispetto al 2,8% di dicembre. Un’inflazione sottostante più debole peserebbe sulle aspettative di mercato che la Fed resti in una modalità di “attesa” più prolungata.
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Analisi Tecnica: EUR/USD resta sotto quota 1,0500
L’EUR/USD si mantiene in un range ristretto attorno a 1,0500 mercoledì. La media mobile esponenziale (EMA) a 50 giorni continua a supportare la coppia valutaria principale intorno a 1,0440.
L’Indice di Forza Relativa (RSI) a 14 giorni oscilla appena sotto il livello di 60,00. Un momentum rialzista potrebbe attivarsi se l’RSI (14) riuscisse a mantenersi sopra questa soglia.
Livelli chiave da monitorare:
- Supporto principale: minimo del 10 febbraio a 1,0285
- Resistenza principale: massimo del 6 dicembre a 1,0630
- Supporto intermedio: area di 1,0440, coincidente con la EMA a 50 giorni
- RSI: un superamento stabile di 60,00 potrebbe rafforzare il trend rialzista
Verso il basso, il minimo del 10 febbraio a 1,0285 fungerà da principale zona di supporto per la coppia. Al contrario, il massimo del 6 dicembre a 1,0630 rappresenterà la principale resistenza per i rialzisti dell’euro.
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