Cambio EUR/USD sotto quota 1,18, occhi puntati su Powell

Pubblicato da Roberto Rais -

Il cambio EUR/USD è scambiato sopra il minimo da aprile, ma pur sempre sotto quota 1,18, dopo che i dati sull’inflazione USA e una deludente asta di collocamento dei titoli hanno spinto il dollaro. Gli investitori guardano altresì con attenzione alla testimonianza che il presidente Fed Powell rilascerà nel corso della giornata.

Sotto il profilo tecnico, il primo supporto è il minimo mensile a 1,1772, seguito da 1,1740 e poi da 1,17 – livelli visti l’ultima volta all’inizio della primavera. D’altro canto, una prima resistenza è posta a 1,1810, che è stato il minimo di giugno, seguita da 1,1825 e da 1,1885.

Perché il dollaro è salito?

L’inflazione, l’indice dei prezzi al consumo USA, ha raggiunto il 5,4% a/a a giugno, con il Core CPI al 4,5% – un massimo pluridecennale. Queste statistiche hanno superato le aspettative degli analisti e hanno aumentato le possibilità che la Fed riduca il suo programma di acquisto di obbligazioni – stampando meno dollari e rendendo la valuta più preziosa. Il passo successivo sarebbe l’aumento dei tassi d’interesse.

Tuttavia, dopo la reazione iniziale al rialzo, il biglietto verde si è raffreddato man mano che gli investitori hanno approfondito i dettagli sui dati. Ancora una volta, i prezzi delle auto usate sono stati responsabili di circa un terzo dell’aumento – in relazione alla bassa offerta di auto nuove, un risultato della carenza globale di chip. Anche le tariffe aeree, i soggiorni in hotel, l’abbigliamento e il noleggio auto sono aumentati. Insomma, si tratta di componenti legate alla rapida riapertura, il che supporta la teoria che gli aumenti dei prezzi siano transitori.

Dunque, forse il maggiore fattore scatenante che ha spinto EUR/USD al minimo da aprile è stata l’asta di titoli del Tesoro a 30 anni. Una carenza di domanda ha infatti condotto a un rendimento più alto sul debito a lungo termine, aumentando i rendimenti di tutte le obbligazioni e sostenendo il dollaro. Questa distinzione tra la reazione all’inflazione e quella all’asta di obbligazioni è fondamentale in vista della testimonianza di Powell.

Tutti gli occhi su Powell

Il presidente della Fed potrebbe ancora penalizzare il biglietto verde se insisterà sul fatto che gli aumenti dei prezzi sono transitori. La banca ha due mandati, e il secondo è l’occupazione: lì potrebbe anche ribadire che milioni di persone sono ancora senza lavoro e che “ulteriori progressi sostanziali” sono necessari prima di ridurre gli acquisti di obbligazioni.

D’altra parte, Powell potrebbe tornare alla sua posizione relativamente hawkish di giugno, quando ha aperto la porta alla possibilità che l’inflazione sia qui per restare se vede i dati in modo diverso. Nel complesso, è lui a detenere le chiavi delle prossime mosse.

Tutto sommato, EUR/USD ha spazio per recuperare, ma tutto dipenderà da cosa Powell dirà nelle prossime ore.

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