Il cambio EUR/USD sale sopra 1,2150 grazie alla spinta dei dati tedeschi
Il cambio EUR/USD è salito sopra quota 1,2150 dopo che l’indicatore tedesco ZEW ha superato le aspettative con 84,4 punti. In precedenza, le preoccupazioni per l’inflazione avevano invece spinto la forza del dollaro.
L’euro/dollaro sta dunque attualmente beneficiando di uno slancio verso l’alto. Il Relative Strength Index (RSI) è sceso sotto 70, uscendo così dalle condizioni di ipercomprato e permettendo ulteriori guadagni al cross. Una discreta resistenza attende la coppia a 1,2150, il picco di aprile, e poi a 1,2180, il punto più alto registrato a maggio. Più al di sopra, 1,2250 è la resistenza target. Di contro, il supporto è al minimo giornaliero di 1,2125, seguito da 1,2080 e 1,2050.
Per quanto concerne le determinanti dell’attuale andamento, sembra che i mercati finanziari si siano gradualmente raffreddati sulle speranze che l’economia statunitense rallenti dopo i deboli risultati dei Nonfarm Payrolls di venerdì. Alcuni vedono il magro aumento di 266.000 posti di lavoro come un segno distorto dalla pandemia, mentre un’altra ipotesi suggerisce che la mancanza di assunzioni sia dovuta agli alti sussidi di disoccupazione.
Ancora più importante, i timori di un aumento dell’inflazione rimangono prevalenti, dato che i prezzi delle materie prime continuano a salire e dopo che la Cina ha riportato un balzo nei prezzi alla produzione – 6.8% annuo, più del previsto. I titoli tecnologici hanno già sofferto di queste crescenti preoccupazioni e anche il dollaro come bene rifugio sta guadagnando terreno.
Robert Kaplan, presidente della filiale di Dallas della Federal Reserve, ha aggiunto alle preoccupazioni di inasprimento ripetendo il suo desiderio di iniziare a ridurre il programma di acquisto di obbligazioni della banca. D’altra parte, molti dei suoi colleghi sono pronti a parlare più tardi nel corso della giornata e ripetere la posizione della banca che l’inflazione attuale è transitoria.
Dall’altra parte dell’Oceano, l’euro ha beneficiato dei commenti dovish di Francois Villeroy de Galhau, membro della Banca Centrale Europea, che si è detto favorevole a mantenere il programma di acquisto di obbligazioni della BCE almeno fino a marzo 2022, se non oltre. Dopo diversi titoli contraddittori, le sue parole sembrano avere più peso e spingono la valuta comune più in basso.
Tuttavia, l’euro rimane sostenuto dall’accelerazione della campagna di vaccinazione dell’Europa. Il vecchio Continente sta raggiungendo gli Stati Uniti e gli sforzi stanno dando i loro frutti – i casi di COVID-19 sono in calo in Germania e in altri Paesi come l’Italia. Circa il 30% dei residenti nell’UE ha ricevuto almeno un vaccino.
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