Cambio EUR/USD vicino ai livelli di novembre 2020
Il cambio EUR/USD è attualmente scambiato sotto quota 1,1850, vicino ai livelli di novembre 2020. Il dollaro sta infatti beneficiando delle prospettive ottimistiche degli Stati Uniti, mentre l’eurozona è alle prese con una campagna di vaccinazione fiacca, in ritardo rispetto alle principali controparti. I PMI della zona euro hanno battuto significativamente le aspettative, permettendo all’euro di stabilizzarsi.
Il sentimento di rischio globale ha comunque subito un duro colpo dopo che i paesi occidentali hanno imposto sanzioni ai funzionari cinesi per le violazioni dei diritti umani nello Xinjiang. Contemporaneamente, la segretaria al Tesoro Janet Yellen ha dichiarato che aumenti delle tasse saranno necessari per pagare i progetti infrastrutturali e altri investimenti pubblici.
Questo, insieme all’allentamento delle preoccupazioni sull’inflazione, ha agito come un vento contrario per i rendimenti dei Treasuries, le obbligazioni statunitensi, anche se ha fatto poco per intaccare il sentimento rialzista che circonda il dollaro. Il presidente della Fed Jerome Powell, testimoniando davanti alla Commissione per i servizi finanziari della Camera martedì, ha minimizzato i rischi che la crescita economica possa stimolare un’inflazione indesiderata.
D’altra parte, la valuta unica europea è stata appesantita dalle crescenti preoccupazioni del mercato sulla terza ondata di infezioni da COVID-19, sui blocchi legati alla pandemia e sulla lentezza del lancio dei vaccini in Europa. Diversi Paesi europei hanno esteso o reintrodotto misure di blocco nel tentativo di frenare l’aumento dei casi, alimentati da nuove varianti più contagiose.
Ci si aspetta che l’interminabile blocco delle attività abbia rovinato la ripresa dell’industria dei servizi dominante nell’Eurozona e quindi, il rilascio del PMI dei servizi di martedì avrà un significato maggiore. Letture più deboli si aggiungeranno alla narrazione di una ripresa economica non uniforme nella regione, che dovrebbe aprire la strada a un’ulteriore debolezza per la coppia EUR/USD.
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