Quando si investe sui mercati finanziari, e in particolar modo sul Forex, i trader scelgono frequentemente di affidarsi agli indicatori per poter orientare le proprie posizioni. Così facendo, si espongono ad approcci analitici piuttosto vari, che tendono a preferire volta per volta decine di diversi indicatori nella speranza di poter arrivare a una interpretazione più corretta di quel che avviene sui mercati finanziari internazionali e, in particolar modo, negli asset di loro maggiore riferimento.
Ma è possibile utilizzare il prezzo come se fosse un indicatore? E come fare? E perché potrebbe essere utile? Cerchiamo di svelarlo insieme a voi, fornendo qualche semplice raccomandazione a beneficio – soprattutto – dei trader alle prime armi!
Il prezzo può essere un indicatore
Se siete sbarcati sul Forex trading da poco tempo, è bene non farsi prendere dalla tentazione di investire come se foste dei professionisti. Purtroppo, la realtà vi metterà ben presto a dura prova, e vi farà ben capire che non siete affatto dei trader esperti.
Dunque, se siete smaniosi di sperimentare le vostre capacità sul Forex trading, evitate di abbondare con strumenti e indicatori che non riuscite a padroneggiare nel migliore dei modi, e che potrebbero creare delle confusioni nelle vostre strategie.
Di contro, optate per una soluzione semplice che, soprattutto in questo momento del vostro trading, potrebbe essere altresì considerata come la più corretta: utilizzare il prezzo come se fosse un indicatore.
Certo è che dinanzi a un simile consiglio, molti trader esperti potrebbero storcere il naso e ammettere che, effettivamente, un tale approccio è troppo superficiale e sintetico. Tuttavia, guai a fermarsi alle apparenze: il prezzo può infatti fornirvi tantissime informazioni molto utili, e potete pertanto ben scegliere di trasformare il prezzo di mercato in un vero e proprio indicatore. Ma come?
Supporti e resistenze
Il primo metodo, molto semplice, che vi permetterà di trasformare il prezzo in un valido indicatore, consiste nello sfruttarlo per poter individuare i supporti e le resistenze.
Naturalmente, anche in questo caso i più esperti di voi potranno ben ricordarci che esistono altri indicatori che possono meglio svolgere questo compito, ma è anche vero che il prezzo in questo caso è certamente l’elemento più semplice e, soprattutto, abbastanza preciso. Dunque, quello che dovrete fare è individuare i massimi e i minimi della sessione e, di conseguenza, anche di altri frangenti temporali (settimana, mese, anno).
Così facendo, otterrete un semplice riferimento per supporti e resistenze: i primi saranno i minimi di sessione o di periodo, mentre i secondi saranno i massimi di sessione o di periodo. Una volta trovati, piazzate stop loss e stop limit in loro corrispondenza, andando così a utilizzare il prezzo storico come base di riferimento per poter orientare le vostre strategie evolutive.
Il secondo metodo che vi permetterà di utilizzare il prezzo come indicatore è invece lievemente più complicato, poiché prevede l’ingresso in scena del volume come secondo protagonista. In altri termini, dovrete cercare di comprendere se volume e prezzo convergono, o meno: nel caso in cui lo facciano, sarete probabilmente dinanzi a un bel segnale di continuazione, mentre se volume e prezzo iniziano a divergere, sarete di fronte a un segnale di inversione.
Per esempio, se il trend è rialzista (prezzi crescenti) ma il volume sta calando, probabilmente il trend è destinato a esaurirsi nel breve tempo (e lo stesso vale nel senso inverso). Se invece il trend è laterale, in questo caso l’analisi volume – prezzo sarà meno indicativa, ma potrete comunque utilizzarla per poter scongiurare ogni falso segnale.
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