Recensione film 1Km da Wall Street “Boiler room”
Il tutto creando una scia di piccoli investitori delusi, questa è la storia alla base del film del 2000 (1Km da Wall Street “Boiler room”), un classico ormai per gli appassionati di trading.
Il protagomista è il diciannovenne Seth Davis (Giovanni Ribisi) che gestisce un piccolo casinò illegale nel suo appartamento nel Queens. Con questa attività il giovane si assicura ottimi guadagni, al centro della storia anche il diffiicle rapporto con il padre, un giudice integerrimo (Ron Rifkin).
Seth incontra Greg (Nicky Katt), un giovane sfacciato e arrogante che lavora per JT Marlin, l’impresa di investimento al centro della storia (il fatto che il suo nome suoni come JP Morgan non è una coincidenza).
Il colloquio avviene con un brusco-recruiter vestito elegante e arrogante al contempo (Ben Affleck), e Seth è da subito assunto, con la promessa che raggiugnerà il suo primo milione di dollari in tre anni, battuta che scalda gli animi dei giovani presenti al colloquio.
Seth inizia il suo lavoro dimostrandosi da subito capace, l’attività si svolge interamente al telefono in questa stanza (boiler room appunto).
Le regole sono semplici alla Marlin: Agganciare il cliente, chiudere l’affare, raccogliere la Commissione e non guardarsi indietro.
La prima volta del registra Ben Younger (27 all’epoca) è sicuramente un successo, delinea perfettamente una realtà che poi anni dopo si dimostrerà pronta a scoppiare da un po’, anche il cast risulta più che azzeccato.
Al centro della vicenda anche la storia tra Seth e la segretaria e il rapporto difficile, sempre in cerca di approvazione con il padre giudice. In pieno stile Wall Street e sogno americano il film denunciava, in tempi non sospetti, un problema di fondo dell’economia americana.
Sicuramente consigliato a chi, come noi, è appassionato di trading!
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