Cambio euro-dollaro: Quantitative Easing si o no?

Pubblicato da SimoneDP -

Il cambio euro-dollaro continua a trovarsi nella sua fase ribassista, una perenne discesa verso il baratro sembrerebbe. I motivi sono vari e sono stati a lungo trattati, come nel nostro articolo riguardante la decisione di Mario Draghi, presidente BCE, di estendere il Quantitative Easing. Da una parte vi sono le notizie sempre più positive riguardanti l’andamento dell’economia americana, dall’altra notizie insipide dal suolo europeo. L’inflazione è sempre rimasta vicino allo zero, nonostante i tentativi della Banca Centrale Europea di provare a smuoverla. Il fulcro delle decisioni in ambito economico ruotano proprio intorno al famigerato Quantitative Easing, provvedimento finanziario lanciato a Marzo 2015 e con scadenza prefissata a Settembre 2016.

L’obiettivo principale del Quantitative Easing era proprio quello di smuovere l’inflazione, con obiettivo fissato a 2%. Obiettivo totalmente fallito, dato che l’inflazione ancora galleggia intorno al valore dello 0%. Proprio per questo motivo l’Unione Europea ha messo in agenda varie riunioni, con il Consiglio Direttivo guidato da Mario Draghi. Al centro del tavolo sempre il solito problema relativo al fallimentare Quantitative Easing. La notizia che ha spinto il cambio euro-dollaro verso un ribasso netto in questi scorsi mesi è stata proprio la probabile decisione, così si è capito dalle varie uscite di Mario Draghi, di allungare il periodo del Quantitative Easing. Se non addirittura introdurre un Quantitative Easing 2: un altro piano per rilanciare l’economia europea, che andrebbe a indebolire ulteriormente l’euro (il tutto a beneficio dell’economia europea e della sua crescita).

Dopo ogni conferenza della BCE e le parole rilasciate da Mario Draghi, il cambio euro-dollaro accelerava il proprio ribasso a causa della forte volatilità. Tutti periodi di trading che gli investitori hanno sicuramente sfruttato. Il ribasso è quindi destinato a durare e proseguire per l’intero mese di Novembre, allungandosi anche a Dicembre? Perché se il ribasso continua, presto si raggiungerà la parità nel cambio euro-dollaro.

Quantitative Easing si o Quantitative Easing no?

Soltanto per far capire quanto le intenzioni della Banca Centrale Europea possono influenzare l’andamento del cambio euro-dollaro, basta dare un’occhiata al grafico del cambio euro-dollaro qui sotto. Da quando la BCE ha reso nota la propria decisione di allungare il Quantitative Easing, il cambio euro-dollaro è stato pesantemente influenzato da questa decisione.

cambio-euro-dollaro-grafico

Il quesito che adesso ogni trader si deve porre è: ma verrà davvero allungato il Quantitative Easing o meno? Perché da quanto si era capito dalle varie conferenze e dichiarazioni di Mario Draghi, le intenzioni della BCE erano quelle di procedere con l’allungamento del Quantitative Easing già a Dicembre 2015. Il problema è che dalle ultime voci di corridoio, sembrerebbe che una buona parte dei membri del Consiglio Direttivo della BCE non siano poi così convinti di procedere con l’allungamento del Quantitative Easing. Infatti molti componenti del Consiglio Direttivo della BCE hanno infatti rilasciato parecchie dichiarazioni, non proprio sulla stessa linea di quelle di Mario Draghi.

Insomma, il succo delle dichiarazioni risulta essere il seguente: non c’è fretta per mettere in atto il Quantitative Easing. La BCE avrebbe le sue ragioni per allungarlo, ma è una decisione che deve essere presa di comune accordo, prendendo in considerazione tutte le altre alternative. La decisione viene anche a dipendere dall’andamento del cambio euro-dollaro: se il ribasso continua, fino a scendere alla quota di 1.05, la BCE potrebbe avere una ragione in più per non allungare il Quantitative Easing già a Dicembre 2015. La probabilità che quindi la BCE decida di estendere immediatamente il Quantitative Easing è ancora molto probabile, ma non con la stessa certezza di prima. Per questo motivo bisogna stare attenti ad aprire posizioni ribassiste e a puntare quindi sul ribasso continuo del cambio euro-dollaro. Bisogna perciò tenere sotto controllo le future dichiarazioni sia dei membri del Consiglio Direttivo della BCE ma anche dello stesso Mario Draghi, perché potrebbero davvero fare la differenza. E potrebbero anche rischiare di accelerare il ribasso in corso, se arriverà la conferma del prolungamento del Quantitative Easing.

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