Lo sviluppo dei corporate bond

Pubblicato da Luca M -
corporate_bondTra le più importanti risorse che un’azienda può trarre dalle sue relazioni fi-nanziarie vi sono certamente i titoli di debito che prima ancora di evoluzioni più moderne dei mercati finanziari rappresentano una importante fonte di finanziamento per la stessa. Il mercato dei titoli di debito ha ricevuto un’importante spinta evolutiva negli ultimi anni, in particolare nelle due forme preminenti che sono quella dei corporate bond e dei prestiti sindacati.
I corporate bond in passato sono stati prevalentemente riservati ad emittenti di grosso rilievo finanziario con notevoli fabbisogni finanziari e per queste ragioni generalmente originanti all’estero. Infatti in passato erano esclusivamente i grandi gruppi ad emettere obbligazioni che conseguentemente erano destinate al mercato estero. Attualmente la tendenza è cambiata, in quanto hanno iniziato ad emettere obbligazioni anche aziende di piccole dimensioni, italiane e che hanno privilegiato il mercato interno. Complici di questa inversione di tendenza sono stati anche i tassi di interesse più bassi che attualmente sono la norma nei mercati e una maggiore disponibilità di liquidità nei mercati finanziari.
L’alternativa all’emissione di corporate bond è quella del ricorso ai prestiti sindacati che normalmente si consolida come pratica e si diffonde in concomitanza di operazioni di finanza straordinaria che spesso interessano numerose aziende italiane ed europee.
Lo sviluppo del ricorso ai corporate bond è stato inizialmente una conseguenza della nascita dell’unione monetaria europea. Molte aziende si sono rivolte al mercato dei corporate bond in alternativa al canale dei prestiti bancari. Da dati d’analisi risulta infatti che dal 1997 al 2002 le emissioni di bond da parte di aziende dell’area europea sono aumentate di oltre sei volte. Infatti sembra proprio questo il periodo di grande sviluppo del mercato dei bond, anche perché le emissioni aziendali, fino a quel momento erano state comunque ostacolate, per non dire sbaragliate, dalle emissioni dei titoli di stato che, per l’elevato rendimento che li caratterizzava, attiravano indubbiamente grandi investitori, distogliendo l’attenzione dalle meno convenienti obbligazioni aziendali. L’ingresso in organizzazioni di dimensione europea invece ha costretto gli stati a ridurre il debito pubblico, a controllare quindi le emissioni e tra le conseguenze più immediate vi sono state quelle di un rientro dei tassi dei titoli statali che quindi non risultavano più convenienti come in periodi precedenti.


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